Sci nordico

«Mondiali, la Val di Fiemme deve ricandidarsi»

Martedì dibattito a Lago di Tesero, l’ex presidente De Godenz non ha dubbi: «Ma prima consultiamo la valle»


di Maurizio Di Giangiacomo


TRENTO. E se dopo quelli del 1991, 2003 e 2013, in Val di Fiemme arrivassero davvero i Mondiali di sci nordico del 2023 o, più facilmente, del 2027? Sarebbero davvero tutti contenti, come sostiene il past president del comitato organizzatore Pietro De Godenz?

L’interrogativo non è peregrino, se è vero, come è vero, che i vertici dello stesso comitato Nordic Ski Fiemme hanno organizzato per martedì prossimo, 22 novembre, al centro del fondo di lago di Tesero, una sorta di talk show dal titolo Davvero vogliamo un quarto mondiale?, domanda retorica ma non troppo che verrà posta agli ospiti: il presidente della Federazione italiana sport invernali Flavio Roda, Tito Giovannini (Infront), gli assessori provinciali allo sport Tiziano Mellarini e alle infrastrutture e ambiente Mauro Gilmozzi e appunto De Godenz, che ha organizzato le tre precedenti edizioni della rassegna iridata fiemmese, le ultime due come presidente, prima di approdare in consiglio provinciale con l’Unione per il Trentino.

«Il comitato presieduto da Bruno Felicetti ha organizzato questo evento proprio per capire cosa ne pensa la valle – spiega De Godenz – invitando tutte le amministrazioni comunali e gli enti pubblici, le società sportive e gli albergatori. Io sono convinto che in Val di Fiemme per lo sci nordico, così come in Val di Sole per la mountain bike o sul Garda per la vela, insomma dove siano stati organizzati con successo eventi di livello mondiale, questi debbano tornare periodicamente. Nello specifico della Val di Fiemme, abbiamo il Tour de Ski, che ha alle spalle un comitato che funziona bene e consegue risultati importanti dal punto di vista mediatico».

Che la Val di Fiemme sia una fedelissima della Fis, assieme a Falun (Svezia), Holmenkollen (Norvegia), Lahti (Finlandia), Oberstdorf (Germania) e pochissime altre località è risaputo. Dica la verità, sono stati Sarah Lewis e soci ad offrirvi un’altra edizione dei Mondiali di sci nordico?

«Sicuramente ci hanno fatto capire che presto potrebbe essere nuovamente il nostro momento – rivela De Godenz – Potremmo candidarci per il 2023 per puntare poi più realisticamente all’edizione 2027. Dobbiamo capire se il territorio è pronto».

Sarebbero necessari interventi strutturali importanti e grossi investimenti da parte dell’amministrazione provinciale?

«No, direi proprio che, dopo quello che abbiamo fatto in occasione delle precedenti edizioni, non sarebbero necessari chissà quali interventi. Ed il vantaggio è proprio questo: ormai le federazioni internazionali, e lo stesso Cio, puntano per motivi economico-finanziari su località specializzate. E una quarta edizione dei Mondiali di sci nordico in val di Fiemme sarebbe meno onerosa anche per la Provincia».

Il settore turistico è davvero ancora interessato a manifestazioni di questo genere?

«Il turismo deve pensare che i Mondiali hanno internazionalizzato la clientela della Val di Fiemme, che arriva per praticare lo sci alpino dopo aver visto in tv le gare di sci nordico».

Si parla di Olimpiadi invernali dell’Euregio nel 2026. Le sembrano un progetto realistico?

«Sì, lo sono. E dico che il Trentino avrebbe potuto candidarsi in prima persona, chiedendo poi una mano a Alto Adige e Tirolo – conclude De Godenz – Adesso invece arriverà un’altra candidatura italiana per le Olimpiadi estive e una nostra proposta finirebbe in coda a quella».

Twitter: @mauridigiangiac

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