Mister esplosivi: espulsioni a raffica

Sette allenatori di Eccellenza domenica hanno lasciato le panchine



TRENTO. Che quello tra gli allenatori e la classe arbitrale sia sempre stato un rapporto conflittuale è fuori dubbio. In tutte le categorie. Domenica, però, in Eccellenza si è assistito ad una vera e propria "strage" di tecnici. Quattro i "cacciati", Cortese del Salorno, Bandera del Rovereto, Pistolato della Rotaliana e Gruenfeleder del Naturno, che vanno a sommarsi a Zoller (Alense) e Manfioletti (Mori) che non hanno potuto sedersi in panchina perché squalificati dopo le espulsioni patite nel turno precedente. Gli allenatori sono impazziti o gli arbitri esagerano?
Sei allenatori fuori su sedici: domenica, ad un certo punto, il 40% delle squadre d'Eccellenza era senza la sua prima guida tecnica in panchina. E gli allenatori tuonano: di passare per cattivi, maleducati e volgari proprio non ci stanno.
«Noi allenatori siamo sicuramente un po' nervosi - spiega Davide Zoller - però la stragrande maggioranza degli arbitri che operano in Eccellenza non sono all'altezza della situazione. E non mi riferisco solamente all'aspetto tecnico: sono poco sereni e per nulla propensi al dialogo».
«Non credo che gli arbitri siano prevenuti - queste le parole di Stefano Manfioletti - però noto l'incapacità da parte di molti di dialogare. Ci sono momenti della partita in cui il direttore di gara deve essere duro, altri in cui basterebbe un'occhiata o un sorriso per stemperare la tensione. E, invece, si bada solo a reprimere senza nemmeno provare a parlare con allenatori e giocatori».
«A livello personale - prosegue Franco Pistolato - i direttori di gara sono prevenuti, ma questa non è una novità. Mi limito a fare una considerazione: se un arbitro fosse veramente concentrato su quello che accade in campo, si accorgerebbe molto meno delle proteste che, seppur urlate, non sono quasi mai offensive. Due anni fa ho proposto che venisse organizzata una riunione tra arbitri e allenatori, ma non se n'è fatto nulla».
«C'è più attenzione alla forma che alla sostanza - commenta Mauro Bandera -: spesso la parolina di troppo, anche se non offensiva, viene sanzionata duramente e il "fallaccio" no. I tecnici, compreso il sottoscritto, alzano spesso la voce e protestano, ma di offese agli arbitri dalla panchina ne ho sentite veramente poche. Servirebbe dialogo: noi dovremmo fare un passo verso di loro, ma anche loro verso di noi».
«Conosco tutti i colleghi del campionato - conclude Roberto Cortese - e mi sembra che nessuno di loro sia un pazzo furioso. Compreso il sottoscritto. Cosa manca agli arbitri? Personalità e serenità. Ho allenato per anni nel torneo "Berretti" e non sono mai stato espulso, quest'anno è successo un sacco di volte. E mai per aver offeso un direttore di gara o per una bestemmia».













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