Lazio batte Trentino Ora è derby tra Inzaghi

La squadra di Simone, in nove, ha sconfitto con rabbia la Rappresentativa Ed oggi l’accesso alle semifinali è un affare di famiglia tra azzurri e Pippo (Milan)


di Gianluca Marcolini


ARCO. Seppur ridotta a giocare in nove, la Lazio vince con rabbia la sfida contro un Trentino battagliero e ben disposto in campo e che forse avrebbe meritato un esito differente dell'incontro. Oggi la squadra di Simone Inzaghi affronterà il Milan allenato da Pippo Inzaghi: il fratello che vincerà la sfida in famiglia guadagnerà l'accesso alle semifinali. La cronaca. I biancocelesti partono contratti, quasi intimoriti dall'imperativo di portare a casa la vittoria. La rappresentativa ne approfitta, riuscendo per un buon quarto d'ora a neutralizzare il gioco dei laziali. Il pressing non manca ma la Lazio non dà mai la sensazione di essere sul punto di sbloccare il risultato: troppi tiri imprecisi dalla distanza, appoggi sbagliati in fase di costruzione del gioco e poca determinazione nei pressi della porta avversaria. Molte delle “sfortune” laziali, però, dipendono dalla bravura dei trentini, capaci di ipnotizzare gli avversari con meccanismi semplici ma efficaci e di proporsi talvolta anche in contropiede. Al 21' l'episodio che cambia volto alla partita: il numero 5 della Lazio si becca un rosso diretto per un fallaccio su Maldonado lanciato verso la porta guadagnando, così, il rientro anticipato negli spogliatoi. L'inferiorità numerica è una sberla che sveglia dal torpore la squadra della capitale. E come spesso accade con un uomo in meno si gioca decisamente meglio. Gli ultimi minuti del primo tempo sono un continuo assalto laziale che trova concretizzazione proprio allo scadere: Tounkara scodella in area un pallone velenoso su cui si avventa Milani: la deviazione in rete ha forse un pizzico di foga di troppo ma per l'arbitro è tutto regolare. Durante l'intervallo Simone Inzaghi si informa dal padre del risultato parziale del fratello nella gara con il Parma e la notizia della momentanea sconfitta del Milan (che renderebbe quasi inutile l'esito del suo match con il Trentino) lo manda su tutte le furie, soprattutto per aver gettato alle ortiche i calci di rigore nel primo turno proprio contro la compagine emiliana. L'umore di Inzaghi junior, però, si risolleva quasi subito, dopo 10 minuti dalla ripresa, grazie al gol di Ruggiero che risolve in rete un prolungato assalto della Lazio, per poi diventare addirittura raggiante alla notizia del vantaggio rossonero. Ma la gioia dura poco, perché prima Ruggiero commette fallo in area, regalando un calcio di rigore ai trentini che Maldonado trasforma al 17', e poi l'arbitro espelle un altro laziale lasciandoli in nove sul campo. Il finale è una baraonda. L'arbitro riduce in dieci la rappresentativa (fuori anche El Afiya), Milani si mangia per due volte il terzo gol e tra le due panchine il clima si surriscalda. Ma il tabellino non cambia più e la Lazio si porta a casa la vittoria.













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