La rivincita di Bekele, Edris ko 

Giro al Sas. Telahun Haile nega il poker al campione mondiale, che lunedì scorso lo aveva relegato al quarto posto nei 5.000 iridati e nel 2017 lo aveva battuto proprio a Trento. Terzo posto per un altro etiope, Tadese Worku, ottimo sesto il giudicariese di origine africana Neka Crippa


Paolo Trentini


Trento. Altro che poker. Al Giro al Sas Telahun Haile Bekele cuoce a fuoco lento il favoritissimo Muktar Edris e si prende una personalissima e meritatissima rivincita dopo l’amaro quarto posto di lunedì scorso ai Mondiali su pista di Doha. I timori aldella vigilia del campione del mondo etiope proprio sui 5000 si sono rivelati fondati. Venerdì Edris aveva affermato di non essere in grandissime condizioni per via di un fastidio inguinale che lo perseguita da qualche mese e che si è riacutizzato in maniera evidente dopo la finale iridata.

Spazio così a un nuovo vincitore, il quarto nelle ultime quattro edizioni dopo che nel 2018 l’ugandese Jacob Kiplimo (che oggi andrà a caccia della medaglia mondiale nei 10mila) aveva sorpreso tutti, come ugandese è Abdallah Mande, che nel 2016 ha interrotto il dominio di Edris, che dovrà attendere il 2020 per cercare il quarto successo alla corsa tridentina.

Lo sviluppo della gara

Sul tappeto azzurro di via Belenzani, accolti dalla solita splendida cornice di pubblico i favoriti tra i 22 della gara internazionale hanno atteso il terzo giro prima di accendere la miccia. Sono stati proprio Edris e Bekele a dare lo strappo con un giro da 2’46”, riducendo a quattro il sestetto che aveva preso il largo in avvio e del quale facevano parte anche il nostro Nekagenet Crippa e anche il marocchino Soufiyan Bouqantar. Assieme ai due finalisti mondiali dei 5000 ci sono anche il giovane Tadese Worku e il keniano John Kipkoech, che però non infastidiscono l’azione dei due battistrada. Proprio Kipkoech è il successivo atleta ad abbandonare il gruppo di testa, imitato a metà gara da Tadese. L’azione decisiva avviene tra il sesto e il settimo giro, quando Bekele aumenta i giri del motore ed Edris non risponde. I metri di vantaggio a due tornate dall’arrivo sono 50 e la gara finisce lì. Si tratta solo di capire il tempo finale di Bekele che sarà uno dei migliori: 28’09”.

Le parole del vincitore

«Per me è un riscatto doppio – afferma il vincitore a fine gara – perché ero venuto qua due anni fa e proprio Muktar mi aveva inflitto una lezione di corsa. Oggi riuscire a batterlo è una grandissima soddisfazione. In più, questa vittoria mi permette di guardare con meno amarezza ai 5000 mondiali. Potevo vincere ma ho commesso l’errore di rimanere in testa a guidare il gruppo per troppi metri e nel finale non ho avuto la forza per scavalcare i primi come invece ha fatto Edris. Ora la mia stagione finisce in bellezza e potrò ricominciare con maggiore serenità nel 2020. Mi aspetta qualche gara indoor e la stagione dei cross, prima di iniziare la preparazione verso le Olimpiadi di Tokio».

Bravo Neka Crippa

Nelle posizioni di rincalzo la nota più lieta è proprio la corsa di Crippa, che non affonda e anzi raggiunge Bouqantar e mette nel mirino Kipkoech. I due fanno gara assieme ma non riusciranno a ricongiungersi col keniano e nel finale il marocchino soffierà al giudicariese di stanza a Trieste pure il quinto posto: «Ci ho provato – ha rivelato il giudicariese a fine corsa –. Forse non avrei dovuto partire così forte ma il pubblico di Trento dà una carica talmente alta che mi è venuto naturale correre coi migliori. Poi, ovviamente, loro hanno una marcia in più e si sono allontanati, ma sono comunque molto contento della mia gara. Nel finale avevo già preso il riferimento per impostare la volata ma Bouqantar mi ha anticipato. Ora mi attendono gli Italiani di mezza maratona e poi la stagione del cross».

Più indietro Cesare Maestri, lui specialista della corsa in montagna e ospite gradito della manifestazione, che non ha potuto nulla su un terreno che non è il suo.

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