Pallavolo

La Lega Volley chiede la liberazione di Ghoncheh

Striscioni in tutte le partite per l'avvocatessa reclusa in Iran perché voleva assistere ad una partita



TRENTO. È stata condannata a un anno di reclusione per “diffusione di propaganda contro il sistema” Ghoncheh Ghavami, l’avvocatessa britannica di origine iraniana sotto processo in Iran per aver preso parte a una protesta pacifica contro il divieto imposto alle donne di assistere ad eventi sportivi in impianti pubblici insieme a uomini. Il 20 giugno era stata fermata fuori dallo stadio Azadi di Teheran mentre cercava di entrare alla partita di World League, Iran-Italia. Ha già passato 126 giorni nel carcere di Evin, a Teheran. Il mondo del volley, unito nel sostegno a Ghoncheh Ghavami, è impegnato a livello internazionale in una campagna di sensibilizzazione affinché venga liberata, impegno invocato anche dal presidente Fivb Ary Graca in occasione del 34° congresso mondiale, che si è appellato alle federazioni di tutto il mondo. La campagna viaggia in parallelo con l’attivismo promosso dall’Organizzazione dei diritti umani: Amnesty International ha adottato Ghoncheh come prigioniera di coscienza e continua a chiederne il rilascio alle autorità iraniane. Su delibera del consiglio di amministrazione, la Lega Pallavolo Serie A intende dare il proprio contributo all’iniziativa di sensibilizzazione. Tramite il messaggio FREE GHONCHEH (che riprende il titolo della pagina Facebook aperta dal fratello della ragazza incarcerata) in occasione delle prossime gare, su tutti i campi della SuperLega prima del fischio di inizio verranno esposti dalle squadre due striscioni contenenti la richiesta di liberazione. Il messaggio verrà inoltre ripetuto anche sui rotori pubblicitari di tutte le squadre della SuperLega, visibili anche all’estero grazie allo streaming e alla distribuzione televisiva mondiale.













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