Calcio

L’Atalanta centra il Città di Arco

Battuto il Chievo in finale con un netto 3 a 1 i bergamaschi festeggiano il loro quarto titolo


di Gianluca Marcolini


ARCO. Per la quarta volta nella storia è l’Atalanta ad iscrivere il proprio nome nell’albo d’oro del Beppe Viola, a sette anni di distanza dall’ultimo sigillo. E’ bastato appena un tempo di gioco, ai bergamaschi, per demolire le resistenze di un Chievo Verona giunto in finale contro i favori del pronostico ma spinto da un entusiasmo che è cresciuto di partita in partita. I nerazzurri - ieri in casacca bianca - hanno sfruttato al meglio le occasioni create nella prima frazione di gara differentemente dagli scaligeri che sono stati sì bravi a proporsi e a costruire ma non tanto a concretizzare.

Decisivo l’apporto di Latte che ha messo in mostra un’esuberanza atletica a tratti incontenibile e anche una buona confidenza con la palla: i difensori gialloblù, ad un certo punto, non sapevano come frenarne l’irruenza. La finale della 45esima edizione del torneo Beppe Viola ha regalato al pubblico del Comunale del Pomerio di Arco - numeroso nonostante l’insolito orario (a mezzogiorno) - uno spettacolo all’altezza delle aspettative, ricco di gol ed emozioni. A conti fatti può dirsi sacrosanta la vittoria dell’Atalanta che ha saputo gestire con sapienza le proprie qualità: i ragazzi di mister Brambilla, infatti, hanno dimostrato un’organizzazione di gioco che normalmente rasenta la perfezione (ieri qualche errore di troppo rispetto a quanto accade in campionato) e soprattutto uno strapotere fisico che alla fine ha fatto la differenza.

La compagine di Bergamo, con questo trionfo, entra nel ristretto club delle pluridecorate della manifestazione dietro a Juventus (7 successi), Milan (6), Fiorentina e Roma (5), raggiungendo l'altra squadra di Verona, l'Hellas, a quota 4. Ma soprattutto chiude un percorso iniziato dieci anni fa con la prima vittoria colta ai piedi del castello arcense. Nell'ultimo decennio, infatti, l'Atalanta è la squadra che ha collezionato il maggior numero di trionfi al Beppe Viola, 4 contro i 3 della Juventus. La sconfitta del Chievo Verona, invece, si aggiunge a quella di due anni fa e dunque ai veronesi rimane solo una gioia nel proprio palmares, quella del 2003. Il match di ieri ha offerto i maggiori spunti nella prima frazione di gioco mentre nella ripresa l'Atalanta è stata brava a controllare il risultato.

La cronaca. Il primo a tentare di rompere gli indugi è il gialloblù Uhunamure il cui tiro, però, finisce largo. Immediata la risposta dell'Atalanta: Mallamo trovato il pertugio giusto per l'assist a Latte che prende male la mira e sbaglia. Al 10' è ancora Latte protagonista: parte palla al piede poco fuori la propria area e come un fulmine si mangia tutto il campo per poi servire un assist per Capone che anticipa Pavoni con un diagonale preciso al millimetro. La gioia bergamasca dura due minuti: Rabbas innesca Uhunamure sulla sinistra, il suo tocco sotto beffa Taliento in uscita ed è pareggio. Al 18' Mallamo sbaglia clamorosamente davanti a Pavoni. Lo sforzo dell'Atalanta è massimo e al 21' raggiunge il meritato raddoppio: Latte arriva da dietro e raccoglie un assist, appena dentro l'area, che trasforma in un tiro da destra a sinistra all'incrocio dei pali. Alla mezz'ora Uhunamure e Ceretta sprecano l'opportunità del pareggio e al 36' Colpani, dopo la torre di Szabo in piena area, incrocia un diagonale perfetto che si insacca. Nella ripresa il Chievo ci prova inutilmente con Rivi e Borgogna e nel finale anche con Bertagnoli ma il suo tiro a tempo ormai scaduto sbatte sul corpo di Taliento.

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