«Il record? Bello, ma non basta»

Fersina, mister Cortese guarda oltre il filotto delle 10 vittorie in altrettante partite


Daniele Loss


PERGINE. Roberto Cortese  è fatto così. Qualcuno lo considera uno spaccone, ma a lui non importa. Il record di 10 vittorie in 10 partite eguagliato? Bello, ma c'è altro a cui pensare. Finita la partita con il Mori, il tecnico della Fersina è andato a vedere Vallagarina-Salorno, poi ha partecipato a una trasmissione tivù e si è concentrato sul Trento e sulla gara di mercoledì. «Mi fa piacere aver eguagliato il record del Mezzocorona - esclama Cortese - ma per me la cosa è già chiusa».

Detto così sembra proprio che non gliene importi nulla.
«Non ho detto questo, però l'obiettivo stagionale della Fersina è un altro e io sono concentrato su quello. Abbiamo vinto dieci partite, ma non bastano e quindi da domenica si deve ricominciare da zero».

Del record ne avete parlato tra di voi?
«Nello spogliatoio poco, proprio per non distogliere l'attenzione dalla partita contro il Mori che abbiamo interpretato magnificamente».

Dieci vittorie in 10 partite, un terzo di campionato se n'è già andato: non si viaggia a punteggio pieno solo perché i giocatori sono forti.
«Senza dubbio. Un'ottima società e un gruppo formato da elementi di qualità che, però, prima di tutto sono persone intelligenti. E' ovvio: quando si vince va tutto bene, però lo spogliatoio della Fersina è quasi una famiglia. E questo, permettetemi di dirlo, fa la differenza».

Ma cosa dice ai suoi giocatori quando, pochi secondi prima del fischio iniziale, si stringono tutti in cerchio con lei in mezzo?
«Dipende dalla partita e dal momento. Domenica, ad esempio, ho raccontato ai ragazzi che, un'ora prima del ritrovo, un mio ex giocatore mi ha mandato un sms che recitava "Mister, non sai quanto vorrei essere lì oggi in quel cerchio e giocarmi quella partita"».













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