Il caso

Il personal trainer Schwazer parte bene: ha già cento clienti

È online il sito www.schwazer-coaching.com e il telefonino del marciatore squalificato ha suonato tutto il giorno


di Marco Marangoni


VIPITENO. Il telefonino squilla, le mail da scaricare sono decine. Il primo giorno di Alex Schwazer da allenatore privato lo vorrebbero tutti i liberi professionisti. I contatti di possibili clienti sono stati circa un centinaio ma lui non guarda ai numeri. «Potrei già chiudere l’agenda, non voglio fare business ma fare bene il mio nuovo lavoro», ha detto l’ormai ex marciatore altoatesino ieri, in uno dei pochi momenti di pausa. Come da noi anticipato sull’edizione del quotidiano di ieri, nella notte tra martedì e mercoledì la prima attività professionale di Alex Schwazer è diventata realtà. È bastato mettere online il sito-blog (www.schwazer-coaching.com) che la notizia facesse il giro del mondo. Schwazer ha deciso di dare una nuova svolta alla sua vita mettendo a disposizione di altri l’esperienza maturata in anni di sport ad alto livello («ho un’esperienza di oltre 70.000 km di marcia e di centinaia di ore di corsa e di bicicletta nelle gambe»).

L’aspetto giudiziario è solo in stand-by, c’è da attendere l’esame del Dna del quale non si conoscono ancora modalità, data e luogo. Lo deciderà la Procura bolzanina, nel frattempo Alex si è portato avanti. Guarda al futuro. Guarda a quando sarà papà (tra fine febbraio ed i primi di marzo), a dare un futuro alla sua Kathrin e alla sua famiglia. Per questo Alex ha deciso di offrire il suo contributo agli altri fornendo piani di allenamento fatti su misura non solo per la marcia ma anche per la maratona. Alex sa che non potrà più essere un atleta e comunque prima dovrà accadere qualcosa di clamoroso (per il momento improbabile), sa che per otto anni non potrà partecipare a gare in nessuno sport. Il Tas ad agosto era stato chiaro: otto anni di squalifica.

«Non mi farò togliere la passione per lo sport dai signori potenti che hanno in mano lo sport, sono un atleta squalificato ma non inibito», ha tuonato Alex, che ha anche precisato di non appartenere a nessuna società. «Allenerò all’esterno di strutture federali e del Coni e non avrò nessuno al mio fianco, non assumerò allenatori. Non sono né un medico né un dietologo e non consiglierò integratori o piani di alimentazione. Quello che è online è un sito molto semplice, l’ho costruito io che non sono un genio del computer. Il sito è ancora un test, è una verifica anche con le persone che collaborano da sempre con me – ha aggiunto Schwazer – Seguirò atleti che devono essere in possesso di un certificato medico e che dovranno rendersi disponibili per esami del sangue. Solo il sospetto di uso di sostanze proibite basterà per terminare immediatamente la collaborazione. Certo, mi sarebbe piaciuto fare l’atleta ancora per qualche anno ma, non per colpa mia, non lo posso più fare».

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