Sci alpino

Hirscher, festa austriaca. Per l’Italia bilancio magro

Gross (appena nono) è il migliore degli azzurri nello slalom vinto dal cannibale sul podio con Feller e il tedesco Neureuther. Ci resta il bronzo della Goggia


di Maurizio Di Giangiacomo


Nemmeno Stefano Gross (appena nono), Manfred Mölgg (14esimo), Giuliano Razzoli (22esimo) e Patrick Thaler (24esimo) hanno salvato la faccia dell’Italia. Lo slalom maschile che ha incoronato l’Austria del “Re” Marcel Hirscher e del “nuovo che avanza” Manuel Feller, assieme al tenace tedesco Felix Neureuther, ha sancito la completa debacle azzurra ai Mondiali di St. Moritz. Chiudiamo la rassegna iridata engadina malinconicamente, con una sola medaglia, peraltro di bronzo, conquistata da Sofia Goggia nel gigante, riflettendo su quello che poteva essere – dopo una prima parte di stagione scintillante – ma purtroppo non è stato all’ombra del Maloja. Per la Fisi del presidente Flavio Roda è la seconda rassegna iridata consecutiva senza podi dal settore maschile. E sono proprio i successi viceversa raccolti in questi anni su altri palcoscenici – primo fra tutti la coppa di specialità vinta l’anno scorso da Peter Fill – che devono far riflettere su quanto continua a non funzionare, nell’organizzazione tecnica della Federazione italiana sport invernali, in occasione dei grandi appuntamenti. Riflessione indispensabile, a un anno dai Giochi olimpici invernali coreani, dove peraltro molti degli atleti che nell’ultimo decennio e più hanno firmato quei successi potrebbero arrivare a fine corsa. Perché, come abbiamo più volte sottolineato, alle loro spalle c’è poco.

La gara iridata tra i rapid gates ha esaltato la classe di Marcel Hirscher, al comando già al termine della prima manche davanti ai connazionali Marco Schwarz e Michael Matt, alla faccia dell’Austria incapace di produrre nuovi talenti. Quarto il sempre più sorprendente britannico Ryding, solo sesto l’attesissimo norvegese Kristoffersen, ancora più indietro gli azzurri, in difficoltà su una pista che non amano ma che soprattutto non hanno saputo interpretare: 14esimo Gross (a 97 centesimi dal leader), penalizzato da un grave errore, 17esimo Mölgg, 27esimo Razzoli e 33esimo Thaler. Su una neve ancora meno adatta alle loro caratteristiche, i nostri non sono riusciti ad invertire la tendenza nella seconda: Gross si è arreso alle difficoltà solo nel tratto conclusivo, rimontando fino alla nona posizione, comunque troppo poco per salvare il bilancio azzurro e per quelle che erano le stesse aspettative del finanziere di Pozza di Fassa, che aveva cullato il sogno di una zampata ai Mondiali, dopo il terzo posto di Madonna di Campiglio. Va detto che, nella seconda manche tracciata dal nostro Stefano Costazza, solo Felix Neureuther – decimo al termine della prima – è riuscito a recuperare di più salendo fin sul terzo gradino del podio. Non ci è riuscito nemmeno il delusissimo Henrik Kristoffersen, che ha chiuso il suo mondiale con un amarissimo quarto posto.

Hirscher come Tomba: oro in slalom e in gigante, settima medaglia mondiale (quattro d’oro e tre d’argento), la terza a Sankt Moritz (è stato argento anche nella combinata alpina). Austria prima nel medagliere con 3 ori, 4 argenti e 2 bronzi davanti ad un’ottima svizzera (3 ori, 2 argenti e 2 bronzi), Italia in fondo alla classifica: ci precedono anche la Slovenia (un oro e un bronzo) e la Slovacchia (un argento). Così non va.

Twitter: @mauridigiangiac

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