Folgaria è “basket city” Adesso arriva la Nazionale

Azzurri in ritiro dal 17 al 24 luglio, prima del quadrangolare di Trento con Bosnia Montenegro e Finlandia. Tomasi (Apt): «La nostra è una vocazione decennale»


di Maurizio Di Giangiacomo


TRENTO. Folgaria scalda i motori: dopo decenni di ritiri estivi delle più importanti squadre cestistiche italiane ed europee e decine di edizioni del Basketball Camp, che hanno visto sfilare sull’altipiano allenatori del calibro di Dan Peterson, dal 17 al 24 luglio toccherà alla Nazionale di Simone Pianigiani calcare il parquet del PalaFolgaria. Un ritiro in preparazione degli incontri di qualificazione al campionato europeo, in programma nel mese di agosto. Raduno al quale farà seguito, a Trento, il quadrangolare con Montenegro, Bosnia e Finlandia del 25, 26 e 27 luglio e che arriva in un momento particolarmente felice del basket trentino, con l’Aquila Bitumcalor fresca neopromossa in LegaDue.

Stefano Tomasi, direttore dell’Apt Folgaria Lavarone Luserna, ci racconta il clima di questa “vigilia azzurra” della piccola “basket city” Folgaria.

Direttore Tomasi, come nasce questa vocazione cestistica di Folgaria?

«Folgaria ospita da diverse decine d’anni i ritiri di squadre imporanti come Roma, Bologna e Milano. L’anno scorso, ad esempio, ospitammo il Brescia. In più, c’è la grande tradizione del Baskeball Camp, che si svolge a Folgaria da 25 anni. Partì con 25 ragazzi, oggi ci sono 5 turni settimanali, dal 17 giugno al 21 luglio, e si arrivano a toccare i 200/250 ragazzi iscritti per settimana. I genitori portano da noi i ragazzi e poi tornano per riportarli a casa, magari fermandosi un paio di giorni».

Quindi, possiamo affermare che esiste un turismo del basket?

«Forse parlare di turismo del basket è un po’ eccessivo. I grandi numeri li garantiscono solo le principali squadre calcistiche. Diciamo che c’è un bel movimento, tante persone che si muovono per la pallacanestro. L’importante è far capire loro che a Folgaria possono trascorrere anche una bella vacanza. In questo senso, conta molto la comunicazione».

Insomma, indotto diretto o anche indiretto?

«Entrambe le cose. Se lavoreremo bene, al terzo anno di ritiro riusciremo davvero a portare il grande pubblico del basket a Folgaria».

I giocatori di basket fanno le bizze come i calciatori? Come vi trovate con gli azzurri?

«I giocatori di basket hanno decisamente qualche pretesa in meno. Magari Gallinari e Pianigiani ci faranno diventare matti, ma in occasione del ritiro della Nazionale sperimentale è filato davvero tutto liscio. Del resto, qui a Folgaria hanno tutto in un’unica struttura, il PalaFolgaria, dove trovano il loro campo di gioco, la palestra per il fitness, la piscina e la sala convegni, che viene adibita a beneficio degli sponsor. Il Golf Hotel, dove soggiornano, è della Blue Hotel, uno degli sponsor della Nazionale, come lo è il Trentino, che con la Federbasket ha sviluppato un progetto triennale che potrà dare sviluppi futuri molto importanti. Intanto, credo che gli eventi di questa estate, il ritiro degli azzurri a Folgaria ed il quadrangolare di Trento, assieme alla promozione in LegaDue dell’Aquila Basket possano essere un’importante spinta per il movimento cestistico provinciale».

E Folgaria ha dato sicuramente un importante contributo.

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