Florian Cappello le prova tutte, ma  Legkov fa il vuoto 

Dieci chilometri con i campioni. Tanto pubblico ad applaudire i tanti appassionati che hanno cercato la sfida con i re dello sci stretto sull’Alpe Cermis e sulle erte impossibili della pista Olimpia III. Al via anche l’inventore del Tour de Ski, Capol: «La “monster hill” resta sempre lei»



Val di fiemme. Come sempre, ad anticipare le Final Climb (in versione Mass Start) maschili e femminili, al Tour de Ski della Val di Fiemme c’era l’evento promozionale “Rampa con i Campioni”, appannaggio dei russi e dei tanti appassionati che hanno voluto fare i conti con la fatica, un evento che è da anni la spalla perfetta del format ravvicinato del calendario di Coppa del Mondo. Gli atleti si sono così cimentati lungo un percorso di 10 km con arrivo sull’Alpe Cermis e sulle erte mozzafiato della pista Olimpia III, capitanati Juerg Capol, l’inventore del Tour de Ski, giunto 34° assoluto: «Ogni anno sono presente sulla pista non tanto per dare il buon esempio, ma per seguire e trasmettere la nostra filosofia, una filosofia condivisa da chi partecipa al Tour de Ski e da chi lo guarda. Per quanto riguarda la pista, la “monster hill” resta sempre lei, nonostante il fatto che con l’età i chilometri sembrano aumentare. Ogni anno non cambia molto il modo in cui affronto la pista, certo ho 55 anni e 15 anni fa la salita sembrava più corta, ma nel complesso non è cambiato molto».

Capol si spende poi nei pronostici senza sbilanciarsi al maschile, dicendo che gli sci non faranno la differenza, e indicando Therese Johaug come favorita assoluta al femminile, che poi infatti vincerà. Ma la “Rampa” è anche terreno di caccia per campioni olimpici come Alexander Legkov, russo “vicino a Putin” entrato in politica dopo la propria esperienza fondistica, vincitore della passata edizione, che quest’anno ha deciso di concedersi il bis giungendo sul Cermis con i colori fluorescenti e scintillanti del Team Futura.

Applausi anche per Florian Cappello, secondo, atleta del Team Trentino Robinson, contento di essere arrivato alle spalle di Legkov, partendo senza particolari obiettivi di classifica, nonostante non avesse – come i russi – una spalla sulla quale appoggiarsi. Terzo un altro russo, Sergej Turyshev, a tentare l’exploit prima di arrendersi alla distanza.

Nel femminile

Al femminile abbiamo una giovane vincitrice, Nina Dubotolkina, davanti ad una sorprendente Hristina Matsokina, alla prima esperienza in questo tipo di gara. In terza posizione Aida Barazitova. In quarta la spagnola Marta Cester, mentre a giungere appena dietro alla seconda classificata è stato “baby Klaebo”, Ola, il fratello di Johannes che poco dopo si giocherà il titolo del Tour de Ski: «La gara mi è piaciuta molto. È stato davvero incredibile competere su questa pista. Per quanto riguarda la mia vita in Norvegia, per ora sto frequentando l'ultimo anno di scuola ed ho iniziato pian piano a gareggiare con gli sci. Questa è la mia prima competizione, ma a dire il vero mi sto focalizzando sulla musica, perché amo produrla e voglio diventare un artista». Ad aspettarlo mamma Klaebo, che si sbilancia su quanto le ha confessato il figlio grande: «Johannes mi ha detto che gli serve un miracolo. E’ bello avere qui in cima al Cermis due figli». E come i genitori di Petter Northug, forse un giorno anche lei si cimenterà con la “Rampa”: «Forse in futuro prenderò anch’io parte alla gara, ma ci vorrà del tempo».

Un’emozione unica per il pubblico che si è potuto intrattenere anche nella mattinata di ieri, grazie all’evento che regala il brivido dello sci di fondo ‘estremo’ a tutti gli interpreti degli sci stretti di tutte le età, poco prima del passaggio dei campioni della Coppa del Mondo FIS, sullo stesso tracciato dei “big”, facendo capire cosa significhi avere a che fare con tali pendenze, mettendo alla prova mente e corpo per tagliare il traguardo.















Scuola & Ricerca

In primo piano