Fissneider e Letrari: da Bolzano e Trento ecco il futuro del nuoto azzurro

Le due ragazze di bronzo in visita nella nostra redazione


Davide Fodor


BOLZANO. Due medaglie europee in un colpo solo. Visita di prestigio  nella sede del nostro quotidiano, dove Laura Letrari e Lisa Fissneider, reduci dallo strepitoso bronzo continentale nella staffetta 4x50 misti, sono venute a farci visita. Il motivo? Rievocare insieme l'indimenticabile impresa di Eindhoven. Ma non solo.
Dopo le foto di rito è la baby-prodigio Fissneider, salita sul podio europeo poco più di un mese dopo il suo 16º compleanno, a descrivere per prima le sensazioni provate: «Quella di Eindhoven era la mia seconda esperienza ad un Europeo dopo Istanbul 2009 - spiega la giovane di Caldaro -. Posso dire di aver trascorso dei momenti bellissimi. Il gruppo italiano era molto unito ed è stato fantastico avere il tifo costante dei propri compagni di squadra. A Istanbul non conoscevo nessuno, questa volta tutti, dunque non avevo più alcun tipo di pressione.» Come è iniziata l'avventura e quale è stato il clou? «Dopo i primi due-tre giorni di allenamenti ho avuto qualche problema alla schiena, che ho risolto grazie alle medicine. Poi sono scesa in acqua su 50 e 100, distanza nella quale ho mancato di poco la finale, ed in entrambi i casi sono stata contenta soprattutto dei tempi siglati in batteria. Il clou è stato senza dubbio la staffetta: fino all'ora di pranzo non pensavo neanche al podio, poi sono venute le altre ragazze e mi hanno detto che il bronzo era possibile. Non lo avevo neanche immaginato, non ho più parlato fino all'ora di scendere in vasca, ero tesissima. Prima della gara è arrivata Fede (Federica Pellegrini, ndr) e mi ha caricata un sacco, sono scesa in acqua e dopo la mia frazione ho solo pregato. Solo sul podio mi sono resa conto dell'impresa, prima medaglia al secondo Europeo, sono felicissima.» E adesso? «Ci sono le qualifiche della Coppa Brema con la Bolzano Nuoto e gli Italiani, spero di fare bene.»
Se ad Eindhoven Lisa ha ricevuto la definitiva consacrazione a livello internazionale, di vera e propria rinascita si può parlare per Laura Letrari. La 21enne brissinese, che in Olanda ha anche centrato la qualificazione per i Mondiali in Dubai (15-19 dicembre), spiega così la propria gioia: «E' stato un anno con tantissime difficoltà, a partire da alcuni problemi con l'allenatore e la squadra che ora penso di aver risolto. L'obiettivo mondiale l'avevo comunque fissato già ad inizio anno, quando tutti i medici davano la mia carriera per finita visti i problemi al polso. Logico che ora sia davvero felicissima.» Eppure in Olanda le cose non sono iniziate per il verso giusto: «Pensavo di potermi giocare la qualificazione nella finale dei 100 misti, ma i tecnici federali hanno deciso di farmi saltare la semifinale per puntare al podio nella 4x50 stile. Ero delusa, soprattutto perchè erano convinti che non sarei mai andata a Dubai. La notte prima dei 50 dorso e della 4x50 misti non ho dormito, ho pianto molto, ma dopo le batterie dei 50 ho cominciato a riprendere fiducia, a pensare di potercela fare. Giunta in finale ho pensato "o la va o la spacca" ed ho realizzato un tempo incredibile: il 4º posto a un decimo dal podio? Poco importa, se paragonato alla gioia per la qualificazione mondiale. Poi è arrivata la staffetta, altre emozioni uniche, a partire dal dare il cambio a Lisa, quasi come se fossimo in un semplice regionale. Invece siamo giunte sul podio per la mia seconda medaglia europea, la più sofferta, la più sudata, la più bella.» E adesso si parte per Doha: «Eh sì, ci sarà da divertirsi, contro le più forti del pianeta. In fondo la mascotte dei Mondiali sarà la tartaruga: è il mio animale preferito, non potevo certo mancare...»













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