Eric Paties, tricolore dal sapore epico 

Vince il titolo Allievi dopo 70 km di fuga, gli ultimi 20 da solo



COMANO TERME. “Un uomo solo al comando”. Non è Fausto Coppi, ma il promettente friulano Eric Paties, che può però sognare in grande. Il 16enne di Cordenons ha siglato l’impresa nella corsa Allievi che ha chiuso i Campionati Italiani di ciclismo su strada delle Terme di Comano, coronando con la conquista della maglia tricolore una lunga fuga di 70 chilometri, di cui gli ultimi 20 in solitaria.

Il coraggioso corridore del Friuli Venezia Giulia ha conquistato il titolo nazionale nella categoria Allievi, sovvertendo ogni pronostico della vigilia e precedendo all’arrivo il piemontese Damiano Valerio e il toscano Lorenzo Peschi, argento e bronzo. Nulla da fare per i trentini, che al maschile hanno chiuso la triennale esperienza alle Terme di Comano con una sola medaglia all’attivo, quella conquistata nel 2016 dall’allora esordiente del primo anno Andrea Dalvai (quest’anno era riserva tra gli Allievi).

Il migliore dei corridori di casa è stato il portacolori della Montecorona Cristofer Pellegrini, 19esimo, con Elia Tovazzi del Veloce Club Borgo 25esimo e Andrea Fabiani della Forti e Veloci 31esimo, mentre i più attesi Federico Iacomoni e Marco Andreaus non hanno portato a termine la corsa, complice l’ampio gap venutosi a creare tra i fuggitivi e il grosso del gruppo.

I 145 concorrenti in gara hanno coperto 79,4 chilometri, distribuiti lungo quattro tornate del circuito leggermente ondulato della Val Lomasone e su una tornata del più impegnativo circuito “Don Guetti”, disegnato tra la Piana del Lomaso, Fiavé e il territorio del Bleggio, a precedere un nuovo giro dei circuiti “Val Lomasone” e “Don Guetti” e le due tornate del circuito “Delle Terme”, con lo strappo di 1000 metri del Ponte dei Servi da affrontare due volte.

Dopo appena 10 chilometri è nata l’azione che, a sorpresa, ha deciso la corsa, promossa da nove corridori, ovvero dal friulano Eric Paties, dai piemontesi Alessandro Bona e Damiano Valerio, dai veneti Marco Cao, Marco Dal Bianco e Alessandro Pinarello, dal toscano Lorenzo Peschi, dal marchigiano Filippo Dignani e dal laziale Giuliano Santarpia. La fuga, complice il lavoro di copertura svolto dai rispettivi compagni di squadra, ha preso subito quota e guadagnato terreno chilometro dopo chilometro, con i battistrada che hanno raggiunto un vantaggio massimo di 3’30” sul gruppo. Un gap che è poi divenuto incolmabile.

Durante il secondo passaggio sul circuito “Don Guetti”, a poco più di 20 chilometri dall’arrivo, Eric Paties ha provato il forcing, provando a giocare le proprie carte con un attacco dalla distanza, dopo che il drappello dei battistrada aveva perso alcuni pezzi, ridotto a cinque unità (Paties, Valerio, Pinarello, Peschi e Bona). Il coraggio ha pagato, tant’è che il friulano ha imboccato le due tornate del circuito finale “Delle Terme” con circa un minuto di vantaggio sui primi inseguitori. È stato invano il disperato tentativo di rimonta del friulano Lorenzo Peschi, che è riuscito a riportarsi a 20” dal battistrada, con Damiano Valerio poco dietro. Eric Paties ha stretto i denti e ha coperto in passerella il rettilineo d’arrivo di via Cesare Battisti a Ponte Arche, nel cuore del comune di Comano Terme, raccogliendo i meritati applausi del numerosissimo pubblico presente. Non è mancato il doveroso tributo anche per Damiano Valerio, che nel tratto conclusivo è riuscito a riprendere Peschi e a infilarsi al collo la medaglia d’argento, con il toscano comunque ottimo terzo. Quarta piazza per il veneto Alessandro Pinarello, a 31”, quinto il piemontese Alessandro Bona a 53”, mentre lo sprint per il sesto posto ha premiato Lorenzo Balestra (Lombardia), staccato di 1’17” dal vincitore.

Assieme agli applausi per i vincitori e i medagliati sono arrivati quelli per il comitato organizzatore - guidato da Angelo Zambotti - dei Campionati Italiani, che per il terzo anno consecutivo si sono svolti alle Terme di Comano, grazie all’impegno della Società Ciclistica Grafiche Zorzi Storo, dell’Apt Terme di Comano-Dolomiti di Brenta e dal supporto di 200 volontari, coordinati da Luca Riccadonna. (l.f.)













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