Ducati, senza Valentino meno stress

Wroom a Madonna di Campiglio: per Dovizioso e Hayden quella di Rossi non è un’eredità pesante


di Maurizio Di Giangiacomo


MADONNA DI VCAMPIGLIO. Madonna di Campiglio torna a colorarsi di rosso per il 23esimo appuntamento con Wroom: fino a domenica piloti e staff di Ferrari e Ducati saranno protagonisti sugli sci ma soprattutto di fronte ai taccuini, ai microfoni ed alle telecamere dei rappresentanti dei media di tutto il mondo.

Fernando Alonso, Felipe Massa, Andrea Dovizioso e Nicky Hayden sono in Val Rendena già da lunedì e ieri è toccato proprio ai due piloti della rossa a due ruote inaugurare la serie degli incontri con la stampa. E Dovizioso non ha certo tradito le attese. Del resto, al 27enne di Forlimpopoli, 5 volte sul podio l’anno scorso con la Yamaha, è toccato raccogliere il testimone di Valentino Rossi e soprattutto spiegare il motivo che l’ha spinto a lasciare la casa giapponese e intraprendere questa affascinante ma sicuramente più complicata avventura.

«Ducati mi ha conquistato facendomi capire i progetti che hanno, anzi che abbiamo – ha detto il pilota romagnolo, lasciando intendere di essersi spesso sentito sottovalutato, soprattutto mediaticamente – Ho un programma a lungo termine - ha detto - due anni in cui all’inizio si guarderà poco ai risultati ma che spero siano sufficienti per farmi diventare campione del mondo in Ducati. Sostituire Valentino Rossi è indubbiamente compito gravoso, ma lui e la Ducati non hanno fatto benissimo e ora non è così pesante come sarebbe stato qualche anno fa».

Insomma, Andrea si è espresso con garbo, ma il messaggio è arrivato forte e chiaro: la sua intenzione, anzi, la sua convinzione, è riuscire a fare meglio di Rossi, possibilmente in fretta.

E nemmeno Nicky Hayden ha risparmiato una mezza frecciata al “Dottore”, suo compagno di squadra tanto in Ducati quanto in Honda. «Non ho sofferto a essere compagno di squadra di Valentino Rossi, né in Honda né in Ducati e sono stato spesso più competitivo di lui. Certo, lui magari aveva più attenzioni, ma c’era il vantaggio delle motivazioni che portava. Senza di lui perderemo qualcosa, ma avremo meno pressioni – ha detto lo statunitense – C’erano molte aspettative, si sperava di vedere vincere una moto italiana con un pilota italiano, purtroppo non ha funzionato ma ci abbiamo provato. La nuova Desmosedici l’ho vista l’altro giorno a Bologna. Definirla nuova non è corretto, non è cambiata molto rispetto a quella dell’anno scorso. Dovremo lavorare molto e purtroppo il tempo è poco». E lui ha solo un anno di contratto: «Certo, per me il tempo è anche meno che per Andrea».

Oltre agli incontri ufficiali con i giornalisti, numerosi sono gli eventi collaterali che coinvolgono i tifosi: ieri pomeriggio al Villaggio Conca Verde tifosi ed appassionati hanno potuto incontrare i piloti del team di Borgo Panigale; in serata, invece, si è tenuta la tradizionale fiaccolata con i piloti lungo la pista Belvedere.

Domani sarà la volta dei piloti del Cavallino Rampante concedersi alle attenzioni del pubblico con “Ferrari incontra”, alle 17.30 sempre al la Conca Verde, con l'appendice di un’altra fiaccolata (22.30), questa volta però sulla pista Spinale. Venerdì 18, infine, l'attesissima Challenge Exibition, la tradizionale gara di go-cart sul laghetto ghiacciato nel centro di Madonna di Campiglio.

L'evento mediatico, che gode di una vasta eco mondiale, rappresenta la consacrazione di Madonna di Campiglio come località tra le più rinomate dell'intero arco alpino.

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