Volley Superlega

Diatec senza limiti nella tana della Lube

Finale scudetto, gara-1: il pronostico dice Civitanova, ma Trento ci crede


di Nicola Baldo


TRENTO. L’hanno sintetizzato in poche parole molto bene, sabato scorso, i ragazzi e le ragazze della Curva Gislimberti in un azzeccatissimo striscione. “Insieme proviamo a fermarci più in là dell’oltre...”. Oggi per la Diatec Trentino quell’oltre è rappresentato dalla Lube Civitanova Marche. La squadra progettata e costruita da quell’architetto vincente di Beppe Cormio che ha già vinto la Coppa Italia e che sabato tenterà l’assalto anche alla Champions League. Martedì alle 18, davanti alle telecamere di Rai Sport, la squadra di Angelo Lorenzetti proverà a compiere questo primo passo verso l’oltre. Verso un traguardo tricolore che pochissimi o nessuno, a inizio stagione, potevano pensare possibile. Invece la Diatec è qui e vuole giocarsela. Vuole tentare l’assalto al quinto scudetto della sua storia, alla “mezza stella” sulla maglia.

Un passo alla volta, una gara alla volta è quello che chiede Lorenzetti. Ecco, allora, che tutta l’attenzione è focalizzata solamente su questo primo atto della sfida per il titolo. Si gioca a Civitanova Marche, là dove la Diatec non ha mai vinto: in casa la Lube ha perso contro i trentini solamente quando ancora giocava a Macerata, nel 2013, da allora tre successi pieni dei biancorossi. Ma in una finale scudetto precedenti, numeri e cifre contano poco. Conta vincere e basta. Conta trovare il modo di giocare contro una squadra, la Lube, che è un vero e proprio carroarmato. Perché ha tante di quelle possibilità da far venire la pelle d’oca, Blengini (alle ultime gare alla Lube, poi solo Nazionale ed al suo posto si fanno i nomi di Hoag e di Castellani a Civitanova) può sbizzarrirsi. Potendo, però, contare su alcuni punti fissi, fermi, indiscutibili. Due li conosciamo molto bene anche alle nostre latitudini, perché Osmany Juantorena e Tsvetan Sokolov ai piedi del Monte Bondone hanno vinto tanto ed uno – Juantorena – ha pure comprato casa per tornarci, prima o poi, a vivere. Ma non solo, perché uno dei passaggi fondamentali della stagione della Lube è stato quando Grebennikov è diventato più che indispensabile. Se non è il miglior libero al mondo pochissimo ci manca, il francese dà un equilibrio pazzesco a questa squadra che poi, in regia, può contare su un Christenson che contende a Giannelli il ruolo di miglior regista del campionato.

Insomma, questa finale scudetto vedrà confrontarsi una squadra che deve vincere (la Lube) contro un sestetto che vuole vincere, ovvero la Diatec. Facile dire come ogni incontro della serie sia decisivo e determinante, ecco allora che questa prima partita metterà subito la prima palla in buca. In attesa della seconda sfida di giovedì prossimo al PalaTrento, una manciata di giorni dopo la fine della final four della Champions League a Roma.

Angelo Lorenzetti ha l'intero organico a disposizione e non pensa minimamente a cambiare nemmeno una virgola del sestetto ormai titolare da tempo.

Martedì la cornice sarà quella delle grandi occasioni, con il palasport marchigiano completamente esaurito e con tutti gli occhi della pallavolo italiana puntati su Civitanova. La Diatec non è Cenerentola. A questo ballo non l’ha invitata nessuno. A questo ballo ha voluto esserci lei e ha sudato sette camicie per esserci. E, ora che c’è, è pronta a ballare.

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