Daniele Stonfer, il bomber che fa l’ultramaratoneta 

La storia. 147 gol tra Eccellenza, Promozione, Prima e Seconda Categoria. Poi l’infortunio al ginocchio e la “seconda vita” sportiva: maratone, triahtlon e addirittura la 100 del Passatore


Daniele Loss


Trento. Dopo aver realizzato 147 reti sui campi di Eccellenza (9), Promozione (47), Prima (57) e Seconda Categoria (34), Daniele Stonfer ha messo in bacheca un Ironman 70.3 a Zell am See, l’Ironman di Vichy, la 100 chilometri del Passatore, la Marcialonga Ski, otto ultramaratone e diverse maratone, l’ultima delle quali corsa domenica a Milano e conclusa in due ore e 56 minuti, un tempo di tutto rispetto per un atleta non professionista, che gli è valso il 222esimo posto su 6.300 atleti che hanno raggiunto il traguardo. Mica male.

La seconda vita sportiva

La “seconda” vita sportiva del 37enne è iniziata, di fatto, nell’ottore del 2014, quando Stonfer militava nel Salorno: nella partita contro la Virtus Don Bosco si ruppe legamenti crociato anteriore e collaterale del ginocchio destro. Carriera calcistica finita? Sembra di sì: due mesi dopo andò sotto i ferri e iniziò la riabilitazione. Il richiamo del campo fu fortissimo e, allora, ad agosto ci riprovò, nel campionato di Promozione trentino con la Virtus Trento, ma dopo pochi mesi disse “basta”. Con il calcio, ma non con lo sport. E gli venne un’idea: corro una maratona.

«Proprio così - racconta Stonfer - mi alleno duramente e a maggio 2016 corro la maratona di Cracovia. Un’esperienza bellissima, ma non mi basta. Dunque decido di cimentarmi con l’Ironman 70.3 (la distanza è in miglia, in realtà sono 113 chilometri) e il 26 agosto sono a Zell am See: meraviglioso».

L’impresa all’Ironman

E, allora, il passo successivo è “provarci” con l’Ironman vero e proprio ma… «Nel frattempo torno anche a giocare a calcio con il Verla, la squadra dalla quale sono partito - continua Stonfer -: due allenamenti al campo, il martedì e il giovedì, e negli altri giorni bici, nuoto e corsa. A maggio 2017 ho giocato l’ultima partita della mia carriera calcistica e, due mesi dopo, ero in gara a Vichy, in Francia, per l’Ironman, quello “serio” (3,8 chilometri di nuoto, 180 in bici e 42,195 di corsa, ndr). Una gran fatica, ma che spettacolo”.

La 100 km del Passatore

E, a quel punto, l’ex attaccante di Salorno, Garibaldina e Vallagarina, alza ulteriormente l’asticella e s’iscrive alla “100 chilometri del Passatore”, gara podistica che porta gli atleti da Firenze a Faenza. Nel mezzo ci mette un paio d’imprese personali come andata e ritorno di corsa da Verla al Rifugio Pedrotti («9 ore complessive») e l’attraversata a nuoto del lago di Caldonazzo con l’amico Daniele Cobelli. «Dopo 70 chilometri del “Passatore” - conclude - ero tra i primi trenta, prima di alcune difficoltà che mi hanno costretto a rallentare. Nel 2018 mi sono dedicato solamente alla corsa, maratone e ultramaratone, mettendoci in mezzo la Marcialonga Ski dopo un mesetto d’allenamento. I prossimi obiettivi? La Marcialonga bike e quella running. Intanto mi riposo dopo la maratona di Milano: il tempo è stato buono, ma il mio personale è inferiore di 3/4 minuti. E bisogna sempre correre per migliorarsi, ma non per il risultato, per sé stessi».

Parola di Daniele Stonfer.

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