Da 25 anni “faro” del football rosa Obiettivo Serie B 

Sodalizio storico. Nata nel 1976 e attiva anche nell’atletica e nella pallavolo, da un quarto di secolo l’Associazione Clarentia si dedica solo al calcio femminile e fu sesta nel campionato cadetto nel 2015/16 


LORENZO DI DOMENICO


trento. Quando si parla di calcio al femminile, in Trentino, è inevitabile pensare al Trento Clarentia, unica realtà regionale ad occuparsi esclusivamente del football in rosa. Per quanto l’esplosione, a livello mediatico, del calcio femminile sia storia recente, la società della presidente Rita Csako, in carica da circa dieci anni, è da molto tempo punto di riferimento per la disciplina in Trentino.

La nascita nel 1976

La storia della società gialloblù inizia nel 1976, con la nascita dell’Associazione Clarentia, polisportiva che si occupava di atletica, pallavolo e calcio: con il passare degli anni, nel 1990, il focus passò esclusivamente all’attività calcistica, prima della storica e per certi versi pionieristica decisione di dedicarsi solamente al calcio femminile. Una svolta presa ben 25 anni fa, che ha segnato in maniera indelebile non solo la storia dell’Associazione Clarentia, diventata Trento Clarentia nel 2012, ma del calcio femminile a livello regionale. Nel corso degli anni la società partecipa a campionati regionali e nazionali, prendendo parte in diverse occasioni alla Serie B italiana. Tra le fila della società gialloblù, che ha come miglior piazzamento di sempre il quinto posto in serie B del 2015/2016, hanno militato giocatrici di assoluto spessore come Martina Tomaselli, ora in forza al Sassuolo nella massima serie. Anche all’attuale prima squadra, che partecipa alla serie C nazionale, non mancano certo giocatrici importanti, come l’esperta Alessandra Tonelli, il portiere ex Südtirol Chiara Valzolgher, la capitana Giordana Torresani e la bomber gialloblù Chiara Pasqualini, per diversi anni giocatrice in serie A tra Südtirol, Bari e Tavagnacco.

Il vivaio giovanile

Oltre alla prima squadra, il Trento Clarentia schiera una juniores Under 19, ha iniziato lo scorso anno una nuova avventura nella categoria Esordienti ed ha in programma la nascita di una squadra “Pulcini”, che avrebbe dovuto muovere i primi passi proprio in primavera, prima che l’emergenza Coronavirus scombussolasse i piani. Una scelta che dà ancora più risalto a quella che è la filosofia, così come l’obiettivo, della società, quello di promuovere la disciplina, accompagnando al contempo alla maturazione, calcistica e personale, le proprie giocatrici.

La promozione sul territorio

La nascita di un settore giovanile è solo una parte di quello che il Trento Clarentia fa per promuovere il calcio femminile in Trentino, a cui si aggiungono le attività nelle scuole medie e gli “open day”, finora organizzati solo a Trento, ma che arriveranno, possibilmente quest’anno, anche nelle valli. Una realtà in continua crescita, che conta circa 80 tesserate di cui 35 nelle categorie giovanili, che punta sempre più in alto non solo a livello organizzativo, ma anche di risultati.

La storia della società gialloblù è però ancora tutta da scrivere, con importanti cambiamenti che sono avvenuti negli ultimi anni e che continueranno ad arrivare, come il cambio di denominazione della società, che da maggio si chiamerà ufficialmente “Trento Calcio Femminile”, per una maggior identificazione con il capoluogo.

Si punta alla Serie B

Un futuro fatto di speranze di successi della prima squadra, con l’obiettivo della serie B sempre in mente, e di continua promozione del calcio femminile in provincia, per una crescita che possa riguardare non solo il Trento Clarentia, ma tutto il movimento regionale.

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