Volley

Bernardi: "Ho sperato di allenare l'Italia"

Lollo è pronto per la seconda stagione in Turchia: "Contrario al doppio incarico"


Nicola Baldo


TRENTO. Lorenzo Bernardi ne ha viste e ne ha vinte tante. Ed anche ora che ha appeso le ginocchiere al chiodo per allenare si ritrova spesso e volentieri “tirato in mezzo”. Qualche settimana fa si è fatto il nome di Lorenzo da via della Malvasia per diverse panchine della SuperLega ed anche quando Berruto ha lasciato la guida della nazionale è stato chiamato in causa. Prima della scelta di “Chicco” Blengini alla guida degli azzurri, che domani termineranno a Cavalese la seconda parte del ritiro per riprenderlo sabato.

Lorenzo Bernardi un po' ci ha sperato in una chiamata da Roma per sedersi sulla panchina azzurra?
Sarei bugiardo a dirle che non ci ho sperato. Ma ci ho sperato come è logico e normale ci sperino tutti gli allenatori italiani: credo faccia parte del mestiere, il massimo desiderio mio e degli altri tecnici italiani è quello di guidare la nazionale del nostro paese. Non vivo comunque con ansia questa situazione.

Della scelta di Blengini come commissario tecnico azzurro cosa ne pensa?
Credo che la Fipav abbia fatto una scelta di continuità che approvo, avendo a disposizione un secondo allenatore bravo e preparato penso sia stata la scelta più logica. Sono situazioni che nello sport possono accadere. Cercare di essere pronti a situazioni di questo tipo non è certo facile.

Cosa pensa invece dell'allontanamento di quattro atleti alla vigilia delle final six di World League ?
Per giudicare bisogna vivere una situazione, esserci dentro. Non ho la materia per commentare un fatto così, l'unica cosa che mi sembra sia chiara è che quello in Brasile non fosse stato l'unico episodio del genere.

Lei, da allenatore, è favorevole al doppio incarico?
No, di mio non sono favorevole. È giusto che un allenatore abbia a 360 gradi la responsabilità del proprio club o della propria nazionale, potendo valutare e lavorare con i propri giocatori negli opportuni momenti della stagione. Credo però che queste cose dovranno essere approfondite nelle sedi opportune. Se lei si riferisce alla situazione di Blengini è vero che è successo tutto di fretta, ma non dimentichiamo dei grandi conflitti di interessi che possono sorgere e che sono spiacevoli per tutti. Sono sicurissimo però che non ci saranno problemi di questo genere nell'attuale gestione della nazionale, io penso solo che – in generale – il doppio incarico non sia il massimo, visto che ritengo che un allenatore debba e possa pensare solamente al proprio club o alla propria nazionale.

Questi per lei sono gli ultimi giorni di vacanza prima della seconda stagione in Turchia, un paese che pallavolisticamente è fra quelli più in crescita nel panorama internazionale.
In Turchia sono stati fatti investimenti importanti nelle ultime stagioni, dalla prossima annata però ci sarà qualche nome altisonante in meno ed un maggior equilibrio. Questo grazie ad una maggiore apertura agli stranieri, visto che se ne potranno schierare tre in campo ed uno in panchina, portando nel campionato turco diversi atleti che giocavano in Italia ed in altri campionati importanti.

Nel complesso come ritiene sia andata la scorsa stagione?
È stata positiva, anche se alla fine senza due giocatori impossibili da sostituire come Sokolov e Juantorena e con una formula un po' strana dei playoff non siamo riusciti a vincere lo scudetto turco. Però il bilancio finale di una stagione quando vinci 33 gare su 35 in Turchia e 42 su 46 in tutta la stagione considerando la Champions League, dove abbiamo eliminato il Belgorod campione in carica arrivando poi ad un soffio dall'eliminare anche Kazan, dopo aver vinto Supercoppa e Coppa di Turchia, non può che essere positivo.

Il suo nome nei mesi scorsi è stato fatto anche per diverse panchine di SuperLega.
Il mondo del volley purtroppo è gestito da pochissime persone e tante chiacchiere uscite su di me sono state fatte per bruciarmi. Qualche contatto c'è stato, ma niente di particolare perché altrimenti penso si sarebbero concretizzati.

Vede anche lei Lube e Modena in pole position per la prossima SuperLega?
Direi Lube sopra a tutti. Il prossimo deve essere un anno dove i marchigiani vincono tutto, perché non hanno solo un sestetto forte ma anche una “seconda squadra” di primissimo livello. Dietro alla Lube poi ci sono alcune ottime squadre come Modena, Trento, Verona, Perugia.













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