Alla Trento-Bondone Faggioli domina  anche sul bagnato  

La classica in salita. Indovina le gomme giuste e si porta a casa la decima vittoria in Trentino precedendo due outsider: Dondi su Fiat X19 AR e il trentino Ghezzi al volante di una Porsche Il grande deluso. Merli frenato da problemi meccanici si deve accontentare del settimo posto


Lorenzo Di Domenico


Vaneze di trento. E' stata una pazza 69esima edizione della "Trento-Bondone", con il meteo che ha pesantemente influenzato la gara, rimescolando tutte le carte in tavola ma lasciando una certezza: è Simone Faggioli (Norma M20 FC Zytek) il re della cronoscalata nostrana. Al termine di una giornata strana, partita normalmente ma radicalmente cambiata dalla tempesta con tanto di grandine che si è abbattuta sul tracciato, è ancora il pilota toscano a conquistare la prima posizione, diventando con 10 vittorie il "recordman" della gara, avendo scavalcato Nesti a quota 9 successi.

Crono falsati

I tempi di gara dei "big" completamente sballati a causa del tracciato bagnato fanno sì che a salire sul podio finale, insieme a Faggioli, siano Manuel Dondi e il trentino Giuseppe Ghezzi, piloti rispettivamente della categoria E2-SH e GT, che normalmente si sarebbero trovati diverse posizioni più indietro. Tanta sfortuna, invece, per il beniamino del pubblico di casa Merli, la cui Osella FA30 Zytek si spegne per un calo di pressione dell'olio a tre tornanti dalla fine, costringendolo in settima posizione.

Gara sospesa per un’ora

La mattina è però iniziata nel più normale dei modi con la vittoria nella categoria delle vetture storiche del trentino Adolfo Bottura, che bissa il successo dello scorso anno nonostante il cambio di vettura, portando la sua Osella PA 9/90 alla vittoria (11'05.530).

Le prime avvisaglie di maltempo arrivano verso le 13, quando la pioggia fa sospendere la gara per 45 minuti circa. Prime delle 14 si riprende però a correre senza nessun problema, con Antonino Migliuolo su Mitsubishi Lancer EVO (11'26.360) che trionfa in gruppo N staccando nettamente Gabriella Pedroni (11'40.370) e Dennys Adami (11'59.890), per un podio interamente composto da trentini. Vittoria che arriva anche per il trentino Tiziano Nones (Ford Fiesta WRC), che in gruppo A chiude con 10'55.260 mettendosi alle spalle il rivale bolzanino Rudi Bicciato.

Ghezzi sorprende tutti

Altra grande prestazione di un “pilota di casa” è quella di Giuseppe Ghezzi, che su Porsche 997 Gt3 registra il record assoluto della categoria (10'28.620), "esplodendo" di gioia al traguardo. Il secondo in classifica nella categoria GT, Lucio Peruggini, ha però presentato un reclamo in merito ad alcuni particolari tecnici della vettura di Ghezzi: si dovranno per cui attendere notizie su questo fronte per confermare la vittoria del trentino in categoria così come il terzo posto assoluto. Tra gli ultimi ad arrivare al traguardo a Vason, prima della tempesta, c'è Manuel Dondi, che sulla sua Fiat X 1/9 registra il nuovo tempo record della categoria E2-SH (10'13.680). Poi, il finimondo, tra pioggia, fulmini e grandine la gara viene sospesa ed al ritorno su pista, il tracciato è pesantemente influenzato dall'asfalto bagnato, non permettendo ai piloti di esprimersi al meglio.

Le speranze di Dondi

Inizia quindi un'ora e mezza di suspance per Dondi, che si trova a sorpresa in cima alla classifica assoluta, mentre i piloti delle categorie che solitamente dominano la cronoscalata non riescono nemmeno ad andare vicini al suo tempo. I più veloci sono Diego Degasperi prima (nonostante la sua vettura si sia girata lungo il percorso) e Christoph Lampert poi, ma il pilota trentino non andrà oltre il tredicesimo posto finale, mentre l'austriaco si dovrà accontentare dell'ottava piazza. Arriva finalmente il tanto atteso finale, con la partenza di Faggioli, Merli, Zardo e Fattorini. Se il pilota umbro si ferma poco dopo l'inizio della gara, sono gli altri a regalare spettacolo: Denny Zardo conquista il quinto posto finale (10'34.070), Faggioli offre un’altra prestazione da campione nonostante l'asfalto non in condizioni ottimali (9'56.19) mentre Merli che stava registrando un tempo in linea con il rivale viene tradito dalla sua vettura a soli tre tornanti dalla fine (10'35.800) e scivola in settima posizione.

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