Ciclismo

«Al Giro del Trentino Melinda attenti alla Forcella di Brez»

Cesare Benedetti legge la corsa: «Edizione meno impegnativa, l’ultima tappa sarà quella decisiva»


di Luca Franchini


TRENTO. «Sarà il Giro del Trentino meno duro degli ultimi anni: la tappa decisiva? L’ultima, quella con arrivo a Cles». Parola di Cesare Benedetti, uno dei quattro trentini al via della corsa organizzata dal Gs Alto Garda, in programma dal 19 al 22 aprile. Insieme al grestano, ci saranno il noneso Gianni Moscon (Sky), il giudicariese Iuri Filosi (Nippo Fantini) e il gardolotto Stefano Nardelli (Mg Kvis Norda). Lo scorso anno Benedetti riuscì anche a vestire per un giorno la maglia di leader, conquistata grazie al successo nella cronosquadre d’apertura. Il trentino della Bora Argon 18 proverà a concedere il bis.

«Con la squadra, vista la presenza di sole tre formazioni World Tour (Astana, Ag2R e Sky, ndr) proveremo anche a fare classifica, schierando corridori come Nerz, Buchmann e Konrad – spiega Benedetti – La cronosquadre è un obiettivo, ma quest’anno ci sarà un’incognita in più rispetto a 12 mesi fa. Si arriverà a Torbole e, soprattutto nell’ultimo tratto, avremo il vento in faccia. L’orario di partenza potrebbe rivelarsi determinante. Servirà anche un po’ di fortuna».

Il corridore trentino è reduce dalla Freccia del Brabante, dove ha potuto testare la condizione proprio in vista del Giro del Trentino Melinda. «Speravo di stare un po’ meglio – puntualizza Benedetti – Mi auguro che l'aria di casa mi dia una spinta in più e che la gamba vada migliorando di giorno in giorno, anche perché dopo il Giro del Trentino sarò al via della Liegi-Bastogne-Liegi».

Quali sono le sue impressioni sulle tappe?

«Detto della cronosquadre, la seconda tappa con arrivo ad Anras è lunga (220 km, ndr) ma non troppo impegnativa. Di fatto c’è solamente la salita finale di 4 km: sarebbe la classica tappa adatta alle fughe ma, essendo solamente il secondo giorno di gara ed essendo il Giro del Trentino una corsa a tappe breve, dubito che si riesca a mandare in porto un’azione dalla distanza».

Lei che ama le fughe, però, ci proverà, non è vero?

«Speriamo – puntualizza - perché al Giro del Trentino ce l’ho fatta solamente una volta in sei anni».

L’arrivo di Mezzolombardo?

«Anche in questo caso la tappa supererà i 200 km di lunghezza (204 km per la precisione, ndr) ma le uniche difficoltà sono rappresentate dalle salite di Nova Ponente e Fai della Paganella. A Fai, chi vorrà provare a vincere il Giro non potrà stare a guardare, anche se tutto si deciderà nella Malé-Cles».

Una frazione più corta, l'ultima (161 km), ma indubbiamente la più severa delle quattro, con la novità Forcella di Brez.

«Sono andato a provare quella salita – conclude Benedetti – Sei chilometri che non danno respiro, posti nel finale di una tappa che di pianura ne propone poca. Penso sarà quello il momento clou del Giro del Trentino. Nel 2015, con un percorso meno impegnativo, in molti pagarono dazio».

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