Ciclismo

Adesso chiamatelo "dottor Trentin"

Il professionista borghigiano, fresco papà, si è laureato in Scienze Motorie


Luca Franchini


TRENTO. E ora chiamatelo dottor Matteo Trentin. Ciclista professionista, neopapà e ora anche laureato. Nella giornata di lunedì, il forte corridore borghigiano della Etixx-Quick Step ha tagliato un altro importante traguardo, concludendo la propria carriera universitaria con la laurea in Scienze Motorie. “Mens sana in corpore sano” per Trentin, che è riuscito a conciliare sport professionistico e studio e lunedì ha proposto una tesi dal titolo “Uso dei misuratori di potenza nel moderno allenamento del ciclismo su strada”, chiudendo il proprio percorso universitario con un voto di 91/110. «Storia di ieri: finalmente finita la mia carriera di universitario. Storia di oggi: già in aeroporto per le prossime gare» scriveva ieri sul proprio profilo Twitter Matteo.

Ha festeggiato?
Poco o nulla. Una pizza con i familiari e poco altro. Il mattino successivo ero già viaggio verso il Belgio.

Ci vuole raccontare la giornata di lunedì, dottor Trentin?
E’ stata una grande soddisfazione e, in tutta sincerità, mi sono tolto un pensiero. L’ho vissuta diversamente da tanti altri studenti, anche perché era ormai dal 2011 che non facevo vita da universitario. E’ stato come vincere una bella corsa, anche se l’emozione è diversa, meno travolgente. Ma la soddisfazione, anche in questo caso, è grande. Anche il voto, in fin dei conti, mi soddisfa. Non pensavo nemmeno di riuscire a superare il 90.

Adesso, però, bisogna tornare immediatamente in sella e guardare a un mese di aprile che si annuncia particolarmente intenso.
Purtroppo la caduta in Oman del mese scorso mi ha frenato, ma ora sto meglio. La scorsa settimana ho fatto tre gare qui in Belgio e anche nell’ultimo allenamento di oggi (ieri, ndr) ho provato buone sensazioni. Domani si inizia a fare sul serio con il Gp Waregem, un buon test in vista delle prime grandi classiche della stagione.

Complice l’infortunio accorso al suo compagno di squadra Tom Boonen, Trentin potrebbe avere spazi e libertà d’azione ancora maggiori nelle classiche.
Prima bisogna avere gamba, poi si può guardare agli scenari che si possono aprire. So di avere una bella occasione e spero che le buone sensazioni provate nei giorni scorsi mi accompagnino anche in corsa.

Dopo il Gp Waregem odierno, comincerà un autentico tour de force per Trentin, con Harelbeke (27 marzo) e Gent- Wevelgem (domenica 29) a precedere il Giro delle Fiandre di domenica 5 aprile.













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