la cerimonia

A Verona laurea alla memoria per Alice Magnani

Scomparsa a maggio in un incidente stradale la 22enne trentina era una campionessa di tamburello. Anche Malagò presente alla cerimonia di laurea



VERONA. L’Università di Verona ieri ha attribuito la Laurea alla Memoria ad Alice Magnani, la giovane campionessa di tamburello originaria di Segno (frazione di Predaia) scomparsa il 22 maggio scorso in un incidente stradale nei pressi di Dolcè. La 22enne trentina prima della tragedia era a un passo dalla laurea in Scienze delle Attività Motorie e Sportive e aveva già completato la tesi intitolata “Ruolo preventivo e conservativo dell’attività fisica nell’artite reumatoide”.

Così martedì mattina nell’aula magna di Scienze motorie del dipartimento di Scienze motorie l’Università di Verona l’ha ricordata con il conferimento della “Laurea alla Memoria” in Scienze delle Attività motorie e sportive. Presenti e commossi i familiari di Alice e i tanti amici e compagni di squadra che l’hanno accompagnata nella sua vita. A consegnare il diploma di laurea ai familiari e alla sorella di Alice è stato Nicola Sartor, il rettore dell’università.

E alla cerimonia è Intervenuto anche Giovanni Malagò, presidente del Coni nazionale e alcuni rappresentanti delle Federazioni sportive nazionali e locali. «Un’iniziativa commovente, un ricordo triste ma allo stesso tempo connotata da grande positività - ha detto il numero uno del Coni - per la famiglia e per tutti noi. Alice va ricordata e siamo qui anche per questo».

Alice Magnani era impegnata con ottimi risultati nello studio delle Scienze motorie. Associava l'impegno universitario a una esperienza diretta nello sport praticato dall'età giovanile fino ai massimi livelli. Iniziò a giocare a tamburello fin da piccola. Nel 2002 il suo primo titolo italiano con la squadra del Noarna. Poi sono arrivati 13 scudetti, 2 Coppe Italia, 1 Super Coppa europea, 1 Coppa Europa e numerose presenze in Nazionale. Il 28 ottobre 2014 è stata premiata con la medaglia d’oro al valore atletico e ricevuta al Foro Italico dal presidente del Coni, Giovanni Malagò.













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