«Via gli sciatori dalle piste chiuse» 

L’appello delle funivie. Tanti sciatori hanno approfittato dei tracciati innevati, ma gli impiantisti: «Stiamo battendo la neve, è pericoloso» Sul Bondone lavori in corso anche per provocare il distacco artificiale di valanghe. Rigotti: «Le aree sciistiche sono come un cantiere»



Trento. Funivie e piste da sci chiuse (almeno) fino al 7 gennaio, ma intanto sono tanti gli sciatori che in varie località ne hanno approfittato per divertirsi sui tracciati che in questo periodo tradizionalmente erano dedicati alla pratica dello sci alpino. È successo - ad esempio - in valle di Fassa dove le aziende degli impianti a fune hanno diffuso un comunicato per informare gli sciatori che l’utilizzo delle piste da sci non è consentito: «Date le condizioni nivometeorologiche di questi giorni, si raccomanda di evitare di percorrere le piste da sci a piedi, con gli sci da alpinismo o con ogni altro mezzo. Sulle piste stanno infatti stanno lavorando i gatti delle nevi per compattare il manto nevoso che si sta accumulando da tre giorni: sono attivi gatti delle nevi con verricelli ed argani, che rappresentano un elemento di pericolosità. Anche il soccorso alpino - si legge nella nota - sconsigliano le escursioni in neve fresca in questi giorni in cui il rischio di distacchi nevosi è molto elevato».

E sul Monte Bondone oltre alla battitura delle piste (che partirà appena termineranno le precipitazioni nevose) la società funiviaria si è attivata per provocare il distacco artificiale di valanghe con l’utilizzo di campane gazex sui versanti del Palon: «Dovremo intervenire anche nelle prossime ore - conferma Fulvio Rigotti - e non ci sono quindi le condizioni per frequentare le piste in sicurezza. Non appena smetterà di nevicare entreranno in azione anche i gatti delle nevi che - di norma - operano di notte, ma ora che le piste sono chiuse potrebbero lavorare anche di giorno. Ora la prima esigenza è quella di battere la neve che è caduta abbondante al suolo e i gatti delle nevi, che lavorano anche agganciati con un verricello per superare i tratti più pendenti, possono rappresentare un pericolo per chi frequenta le piste senza autorizzazione».

Intanto erano molti nelle scorse ore gli scialpinisti che hanno scelto le piste del Bondone per praticare la loro disciplina. Si rinnova quindi, anche con le piste chiuse, lo scontro tra gli appassionati dello sci con le pelli e le società funiviarie, alla ricerca di un (difficile) compromesso che possa conciliare interessi diversi. Intanto avventurarsi fuori pista in queste ore può essere molto pericoloso. «La situazione valanghiva è in molti punti delicata» si legge in una nota del Soccorso alpino del Trentino. « Sui pendii erbosi ripidi, in qualunque momento sono previste valanghe bagnate e per scivolamento di neve, a livello isolato anche di dimensioni molto grandi. Ciò a tutte le esposizioni al di sotto dei 2600 metri circa. La neve fresca e la neve ventata degli ultimi giorni possono facilmente subire un distacco già in seguito al passaggio di un singolo appassionato di sport invernali a tutte le esposizioni al di sopra del limite del bosco».









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