TURISMO

Sci, il 7 gennaio non si parte. Ma il Cts lascia aperta la stagione 

Il turismo invernale. Il Comitato impone nuove prescrizioni: controllo degli ingressi e piste aperte solo nelle zone gialle. Failoni: «Ottimista». Ghezzi (Anef): «Dura, ma ci proviamo»



Trento. Da Roma è arrivata l’ufficialità di una notizia in realtà già ampiamente attesa: il 7 gennaio non ripartirà la stagione dello sci. Lo ha, di fatto, sancito il Comitato tecnico scientifico nel parere fornito al Protocollo per la riapertura degli impianti di risalita redatto nelle settimane scorse dalle Regioni e che attendeva per l’appunto l’approvazione del Cts. Lo stesso Comitato ha però lasciato uno spiraglio aperto per una possibile apertura successiva, senza indicare una data precisa, ma facendo intendere che se l’andamento dell’epidemia rallentasse fino a rendere stabilmente “gialle” le zone interessate dallo sci e se le società degli impianti modificassero alcune misure di sicurezza, beh, allora il via alla stagione dello sci potrebbe arrivare per davvero, magari entro la fine di gennaio come spera l’assessore al turismo del Trentino Roberto Failoni.

Le nuove prescrizioni

Nel suo parere il Cts ha fornito nuove prescrizioni alle Regioni per una ripartenza nel rispetto di misure di sicurezza rigidissime: 50% per gli impianti chiusi (funivie e telecabine), 100% per le seggiovie non dotate di cupole protettive (ma se viene abbassata la cupola per ragioni climatiche si torna al 50%), mascherina obbligatoria per tutti. Ma il punto vero – introdotto dal Cts – è il “contingentamento degli skipass”: i gestori dei comprensori sciistici dovranno adottare criteri chiari per la vendita (meglio la prenotazione) degli skipass, in modo che sia possibile sapere quanti sciatori ci sono in un’area ed eventualmente bloccare nuovi accessi. Procedura non facile, come spiega la stessa presidente dell’Anef Valeria Ghezzi: «I pensionati arrivano alle 8 del mattino e se ne vanno alle 10 mentre i ragazzi degli sci club arrivano alle 14. Noi abbiamo i cancelletti di ingresso, ma non i cancelletti di uscita. E non si tratta di un problema di semplice soluzione, ma ci metteremo al lavoro per provarci».

L’assessore Failoni

Si dice «moderatamente ottimista» l’assessore al turismo Roberto Failoni che in queste settimane è stato impegnato con le altre regioni nella lunga e difficile definizione del Protocollo. «In tutta onestà - sottolinea Failoni - il parere fornito dal Cts non mi pare affatto una bocciatura del protocollo come sento dire. Anzi. Le ulteriori prescrizioni che ci sono state fornite sono di buon senso e ritengo che non avremo alcuna difficoltà a metterle in atto già nei prossimi giorni in modo da arrivare pronti già alla prossima Conferenza Stato-Regioni. Giusto condizionare la pratica dello sci all’andamento dei contagi e consentirlo solo nelle zone gialle. Quello che però adesso chiediamo noi è di avere, finalmente, una data certa in cui poter partire. Il 25 gennaio, che è un lunedì, potrebbe essere davvero il momento più idoneo».









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