La granfondo

Marcialonga da record senza la neve e... Di Centa

Percorso originale confermato nell’inverno più secco, l’azzurro più atteso “precettato” dai Carabinieri per i campionati italiani. Assente anche Cologna


di Maurizio Di Giangiacomo


TRENTO. La Marcialonga dei record nell’inverno più avaro di neve della storia recente. Quei 70 chilometri di tracciato che uniscono Moena e Cavalese, passando per Canazei nel tratto ascendente e Molina di Fiemme in quello inferiore, sono già il piccolo miracolo della 43esima edizione della granfondo di Fiemme e Fassa. Lo scriviamo con un minimo di cognizione di causa, al netto del possibile rialzo delle temperature di questi giorni, perché sulla pista Marcialonga abbiamo sciato. E il fatto che la gara possa andare in scena in un panorama come quello offerto dal Trentino in questo secco, secchissimo inverno è già un grosso merito da ascrivere agli organizzatori, proprio per i numeri da record che abbiamo voluto elencare qui accanto: domenica a partire dalle 8 (le 7.50 per le donne del “gruppo rosso) dalla piana di Moena prenderanno il via poco meno di 8 mila marcialonghisti, solo 2.824 dei quali italiani, che hanno fatto registrare il “controsorpasso” nei confronti dei norvegesi a livello di maggioranza relativa ma rimangono assoluta minoranza rispetto alle presenze straniere, quelle che all’economia delle valli di Fiemme e Fassa garantiscono buona parte dei 50 mila pernottamenti ricollegabili più o meno direttamente alla Marcialonga e quasi 9 milioni d’indotto. Soldi che “piovono” direttamente nelle casse dell’economia locale, assieme a uno straordinario ritorno d’immagine, grazie alle numerose emittenti televisive nazionali – quest’anno con l’aggiunta delle Polonia hanno raggiunto quota 12 – collegaee in diretta con l’evento, per la regia di Rai Sport.

Comprensibile la soddisfazione degli organizzatori, il presidente Angelo Corradini ed il direttore generale Gloria Trettel, che hanno presentato il loro lungo weekend alla Cavit – primo, storico sponsor della Marcialonga – di Ravina. Poco importa che due tra i campioni più attesi, Dario Cologna (infortunatosi al Tour de Ski) e Giorgio Di Centa (precettato dai Carabinieri per i campionati italiani), abbiano dato forfait, lasciando praticamente campo libero ai soliti scandinavi, dominatori del circuito Ski Classic. Ci proveranno i trentini – il “vecchio” Bruno Debertolis e il giovane Mauro Brigadoi in primis – a contrastarne lo strapotere, mentre in campo femminile i riflettori sono quasi tutti per la polacca Justyna Kowalczyk, che ha lasciato la Coppa del Mondo alla ricerca di nuovi successi nelle granfondo.

«Non vogliamo fare polemiche – ha commentato amaro il presidente Corradini – Di Centa mancherà perché è un militare e deve prendere parte ai campionati italiani, che la Fisi ha programmato per domenica prossima solo pochi mesi fa. Non credo che la federazione raccoglierà i frutti di questa scelta. Il nostro sport è in crisi, cosa succederebbe se rinunciassimo a disputare la Marcalonga, semplicemente perché non c’è neve? Anche per questo sarebbe bene che gli organizzatori di manifestazioni del valore della nostra e Federazione sport invernali collaborassero per evitare sovrapposizioni di questo genere».

Tranquilli Angelo, sarà una Marcialonga da record, anche senza Giorgio Di Centa.

Twitter: @mauridigiangiac

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