3Tre a porte chiuse e con i tamponi Uno show surreale 

Edizione particolare. Rossini (Trentino Marketing): «L’immagine del nostro sci è salva». Conci: «Responsabilità senza precedenti»


ELENA BAIGUERA BELTRAMI


madonna di campiglio. Non c’erano i gazebo degli sponsor in piazza Righi e lungo via Dolomiti di Brenta, non c’era la musica a galvanizzare il paese, non c’era la gente a bordo pista, allegra, colorata, festante, non c’erano i big dello sport, solo Alberto Tomba è arrivato quasi in incognito. Non c’erano nemmeno i big della politica locale, provinciale, nazionale. Ma la gara c’era, eccome se c’era. E alla fine era proprio questo ciò che contava di più, in un’edizione come questa, in una situazione come questa, quando tutti gli impianti da sci d’Italia sono chiusi, la gente non scia e le stazioni di montagna sono in ginocchio. Il canalone Miramonti splendeva di una luce speciale ieri sera, la luce di una tenacia e di un prestigio costruito in 67 anni di organizzazioni impeccabili, splendeva della generosità dei volontari e di un Comitato 3Tre che non ha gettato la spugna, ma ha sfidato anche questa avversità, dopo anni in cui è capitato che non ci fosse un centimetro di neve, o che piovesse in pista tra la prima e la seconda manche.

«Un sincero grazie – sono le parole di Maurizio Rossini, Ceo di Trentino Marketing, un settore quello della promozione, che in questo momento ha un obbiettivo solo: tenere alta l’immagine del Trentino dello sci - con questo evento, il più importante della stagione invernale, abbiamo certificato la capacità di un territorio di resistere e di saper far fronte ad una situazione inedita».

E che la situazione non fosse affatto facile lo ha testimoniato ciò che si è dovuto mettere in campo in termini di prevenzione, con una postazione Covid dove sono stati fatti tamponi tutti coloro che (atleti, organizzatori, giornalisti, staff tecnico) non ne avevano fatto uno dopo il 15 dicembre. Uno spiegamento di forze dell’ordine imponente tra Polizia, Carabinieri, Polizia locale, Guardia di Finanza ha garantito che tutti indossassero la mascherina e che non ci fossero assembramenti. Pochissima gente, per la maggior parte appostata sulla terrazza di qualche albergo prospiciente la pista, ma anche quei pochi molto rispettosi delle prescrizioni. Un clima surreale pensando alla consueta 3Tre ma quello che la località sa bene è che comunque c’erano oltre 100 paesi collegati alla tv da Europa, Asia e Usa.

«Sono veramente grato agli hotel che hanno fornito le camere per poi richiudere subito dopo – ha dichiarato il presidente del comitato organizzatore, Lorenzo Conci – abbiamo chiesto a tutti, istituzioni comprese, di seguire le due manche da casa, perché l’importante era sì vincere la sfida organizzativa, ma soprattutto la sfida del Covid. L’edizione 2020 ha comportato un carico di responsabilità mai affrontato prima, perché riguardava la salute di tutti, ma siamo soddisfatti: abbiamo scritto un’altra pagina di grande sport».

©RIPRODUZIONE RISERVATA









Scuola & Ricerca



In primo piano