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Carriera dei prof, primo sì al ddl Bisesti

Approvato in V commissione dopo le critiche dei sindacati. Prevede tre nuove figure: docente esperto, ricercatore e delegato all’organizzazione. L'assessore: «Si partirà già dal prossimo anno scolastico»



TRENTO. La V Commissione del Consiglio Provinciale ha approvato oggi (30 maggio) il disegno di legge a firma dell’assessore Mirko Bisesti che intende introdurre in Trentino un sistema di sviluppo della carriera professionale dei docenti, individuando le figure del docente esperto, ricercatore e delegato all’organizzazione.

Un ddl bocciato nei giorni scorsi dai sindacati. Per la Cgil una “rivoluzione da cui sono stati esclusi docenti e sindacato”, per la Cisl “chi sceglierà solo l’insegnamento finirà in uno scantinato”, mentre per la Uil finirebbe per ingessare le iniziative delle scuole. Forti perplessità sono arrivate anche dal Consiglio del sistema educativo provinciale (nel ddl mancano i parametri su procedure concorsuale, demandati alla Giunta ed è vago anche il riferimento su chi sarà chiamato a valutare i docenti), mentre a favore del ddl si è espresso Aronne Mattedi, presidente della Consulta degli studenti, perché l’Italia, ha detto, “è l’unico paese europeo a non avere un sistema di carriera per i docenti”.

«Auspicavamo maggiore condivisione durante la discussione in Commissione, ma quando si tenta di introdurre degli elementi di novità in qualunque ambito è inevitabile ci si possa scontrare con delle posizioni diverse - il commento dell'assessore -. La proposta però è figlia anche di un lungo confronto che ha coinvolto sui territori docenti e dirigenti, dai quali abbiamo colto spunti e suggerimenti contenuti nel disegno di legge”.

Riguardo alle posizioni che vedono il ddl più orientato sugli aspetti organizzativi che su quelli didattici, Bisesti precisa: "Non è affatto vero. I docenti che potranno assumere il ruolo di delegati all’organizzazione rappresentano circa il 5% dei 1.750 insegnanti coinvolti da questo disegno di legge. Si tratta di poco più di 200 persone, che comunque saranno impegnate anche nell’insegnamento. La didattica è il cuore di questo provvedimento e ci ha guidato lungo tutto il percorso. Vogliamo docenti preparati e validi, dei bravi docenti, che conoscano sì le discipline ma anche metodologie di apprendimento adeguate da proporre agli studenti, che sappiano stabilire relazioni positive con gli alunni e le famiglie, utilizzare tecnologie utili a migliorare il proprio lavoro, coinvolgere gli studenti e i colleghi anche nella sperimentazione di modelli didattici innovativi».

Quanto ai tempi di entrata a regime della misura, “è l’inizio di un percorso che, se il ddl verrà approvato, prenderà il via il prossimo anno scolastico per poi continuare negli anni a venire”, ha detto l’assessore.

Il passaggio odierno apre di fatto all’ultimo atto dell’iter legislativo, quello della discussione e del voto nell’emiciclo provinciale per l’approvazione definitiva.













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