il progetto

L'arrampicata inclusiva sulle Dolomiti: al via il crowdfunding per recuperare la “Falesia Dimenticata”

Un'area privata che torna "luogo di tutti e per tutti" a San Lorenzo Dorsino con 60 vie adatte a diversi livelli di preparazione atletica, facilitatori per persone con disabilità e un calendario di iniziative



TRENTO. L'arrampicata può essere uno sport inclusivo. E aiutare a recuperare un'area naturalistica restituendola al pubblico: dal mese di maggio la piattaforma di crowdfunding www.eppela.com ospita la campagna di raccolta fondi dal basso per la "Falesia Dimenticata 2.0" di San Lorenzo Dorsino, ai piedi delle Dolomiti di Brenta.

Obiettivo: raddoppiare le vie passando dalle attuali 30 a 60 e restituire alla collettività un'area naturale straordinaria. Si tratta della seconda campagna di questo tipo avviata dall'associazione "Dolomiti Open" e dalla fondazione per lo sport inclusivo "Sportfund", con il contributo dell'Apt Dolomiti Paganella, dopo la prima operazione, lanciata nel 2017 con un successo oltre le aspettative, che ha portato alla raccolta di 20mila euro e all'allestimento della prima zona della falesia dimenticata, rendendola un sito attrattivo a livello internazionale, con oltre 5mila accessi all'anno.

Per superare questo record, i promotori del crowdfunding oggi contano di coinvolgere almeno mille sottoscrittori.

Tra gli obiettivi della raccolta l'acquisto di nuovi terreni privati per ingrandire l'area della falesia, con il conseguente aumento gli spazi prativi a disposizione delle persone e, soprattutto, la promozione della cultura per una montagna inclusiva e l'adozione di comportamenti attenti alla sostenibilità e alla cura dell'ambiente.

Il progetto, infatti, va oltre l'arrampicata: beni privati a disposizione del pubblico che diventano, in una visione di montagna inclusiva, "un luogo di tutti e per tutti", valorizzando per il bene comune zone dal grande valore naturalistico, sportivo e storico.

«La nostra prima operazione di crowdfunding del 2017, alla quale hanno partecipato oltre 400 persone – ha spiegato il presidente di Dolomiti Open, Simone Elmi – è stata per noi un grande successo, non solo per la cifra raccolta, ma soprattutto per la carica d'entusiasmo che ci ha trasmesso.

La falesia adesso è ritornata al suo antico splendore e che in pochi anni ha registrato un successo forse senza precedenti, con la frequentazione di tantissime persone, più di 5.000 l'anno, la cui presenza ci ha incentivato ad andare avanti nel progetto, acquistando una nuova area, adiacente a quella attuale, da valorizzare e restituire all'uso comune".

Il progetto della Falesia Dimenticata si caratterizza per la sua ottica d'inclusività (per la quale ha ricevuto, collocandosi al primo posto in Italia, anche un finanziamento dal Dipartimento delle Pari opportunità del Consiglio dei Ministri) che si estrinseca sia per la particolare chiodatura delle varie vie di arrampicata, ma soprattutto per le modalità di accoglienza e di fruizione del sito, con la creazione di un ambiente inclusivo dove le guide alpine e le persone che lavorano nella falesia siano dei facilitatori per persone con disabilità.

La falesia – viene spiegato – ha fatto inoltre da volano economico per la nascita di un'attività turistica ad opera di giovani del luogo con il recupero e la valorizzazione di un vecchio casolare disabitato.

La nuova campagna fondi, già prima della partenza, ha riscosso il favore di diverse istituzioni locali, tra le quali il Consorzio turistico "Borgo Vivo" che ha deciso di devolvere in favore del crowdfunding la cifra 1 euro per ogni esperienza in calendario acquistata dai turisti a San Lorenzo Dorsino: «Un gesto simbolico – ha evidenziato il presidente del Consorzio, Alberto Bosetti - ma che vuole sottolineare l'appoggio della nostra Comunità al progetto, rendendo partecipi anche i turisti». «Anche per questa nuova campagna di crowdfunding – ha aggiunto il presidente della fondazione Sportfund, Alberto Benchimol – abbiamo deciso di continuare la positiva collaborazione con la piattaforma internet eppela.com, attraverso la quale sarà possibile visionare il progetto, i relativi obiettivi e dare, se si vuole, il proprio contributo. Questa nuova operazione avrà una durata più lungo in modo che l'iniziativa possa essere conosciuta dal maggior numero possibile di persone, appassionati e non, per condividere l'idea di beneficiare tutti di un luogo bello, inclusivo, immerso nella natura, dove praticare l'arrampicata e promuovere la cultura e i valori della sostenibilità».













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