l’incontro

“I lupi mangiano i bambini?”: a Vigolo Vattaro le risposte di Oipa

Nella serata testimonianze e informazioni per la popolazione


di Daniele Peretti


VIGOLO VATTARO. “I lupi mangiano i bambini?” è il curioso titolo dato all’incontro organizzato da Oipa Trento che si è tenuto all’auditorium di Vigolo Vattaro. Il principale relatore della serata informativa è stato il fotografo Giancarlo Ferron, ex guardiacaccia in Veneto che ha portato la sua personale testimonianza sulle abitudini sia del lupo che della fauna selvatica in generale: trent’anni d’attività che gli hanno permesso di scrivere libri anche sulla sua diretta esperienza nella gestione di branchi di lupi nel vicentino.

Il pubblico presente era interessato a conoscere sia le abitudini di vita del lupo che le possibili azioni di prevenzione ed in generale cosa si può fare per evitarne gli abbattimenti. Marco Ianes ha detto: «Stiamo cercando di portare informazione, come associazione, perché la Provincia latita; si parla di abbattimenti facili, ma si nascondono le possibilità che già esistono; il 90% delle spese per barriere elettrificate è pagato dalla Provincia, il rimborso di un'eventuale predazione è garantito, chi fa economia di montagna gode di contributi cospicui per l’alpeggio ed è giusto sia così, ma noto che ci si lamenta per una predazione e poi, se andiamo a verificare la situazione, spesso chi gestisce la zona non ha messo in atto precauzioni corrette, e lo documentiamo con un filmato che oggi qui, in questa serata abbiamo lanciato; abbiamo chiesto più volte un tavolo di confronto con stakeholders e governanti, ma nessuno pare interessato a dialogare; probabilmente hanno paura di un confronto lucido e costruttivo, perché argomentano solo parlando di uccidere, invece che programmare sviluppo sostenibile».

Nel suo intervento Ornella Dorigatti ha tra l’altro evidenziato: «Tanti sono i nostri interventi sul territorio provinciale, effettuati per portare in salvo e garantire cure a ricci, volpi, faine, tassi e altri animali selvatici; perché, è bene saperlo, a parte per gli ungulati, attualmente nel nostro amato Trentino non esiste un centro di recupero della fauna selvatica che sia attivo e operante per la totalità della fauna stessa; al Casteller c’è il centro faunistico dove si accolgono solo specie cacciabili come gli ungulati, area di proprietà dell’associazione cacciatori, pagata con i soldi pubblici della Provincia; per i volatili, invece, esiste, ma sarà operativo solo fino a fine dicembre, un centro di raccolta gestito da un’altra associazione; poi, tutto passerà nelle mani della Provincia, ma ancora non si come. Quindi capita molto frequentemente che ci chiamino, anche ad ore impossibili e nelle festività e noi ci adoperiamo, con puro spirito di volontariato, senza alcun sussidio pubblico, per cercare di trovare soluzioni, anche velocemente. Numerose anche le segnalazioni di presunti maltrattamenti verso gli animali, che gestiamo con premura, approfondendo quanto ci viene segnalato e, spesso, tentando di dare aiuto anche alle persone, perché molto frequentemente dietro a queste situazioni, ci sono anche grandi disagi sociali o economici. Quindi, non di soli animali ci occupiamo, ma tentiamo di creare un filo conduttore tra uomini e animali, per provare a convivere più serenamente su questo pianeta».

Ospite della serata anche il sindaco Paolo Zanlucchi che nel suo intervento ha sottolineato come «il lupo non sia un problema, ma una presenza reale e va trovato l’equilibrio tra chi vive in montagna e chi, invece, giustamente parla di tutela della biodiversità; il dialogo costruttivo è sempre utile e serate come queste servono a capire e gettare le basi per una progettualità vera».













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