il lutto

Addio a Franco Giacomoni, uomo di montagna e paladino dei lavoratori

E’ stato sindacalista e presidente della Sat, dimostrando grande attenzione all’ambiente. Cofondatore dello Sci club Marzola, partecipò alla prima edizione della Marcialonga. Il presidente della Sosat Ferrari: “Ha combattuto con grande forza di volontà contro la malattia, guardando sempre avanti e credendo nel futuro”


di Claudio Libera


TRENTO. Lutto nel mondo dell’alpinismo trentino, per la città ed in particolare per la collina est di Trento. Si è spento oggi, 9 dicembre, all’età di 75 anni, Franco Giacomoni, già presidente della Sat e grande amante della montagna.

Nato a Povo il 13 ottobre del 1948 a Povo, lascia la moglie Daniela e due figlie. Iscritto alla Sat dal 1965 è stato presidente della Sezione di Povo da 1990 al 1998, poi presidente del Convegno Cai Trentino Alto Adige dal 1998 al 2003 e quindi presidente della Sat dall’aprile 2004.

Tantissimi i suoi impegni in ambiti sociali, dal sindacato all’Agenzia del Lavoro, alla Provincia - politiche del lavoro; inoltre è stato pure amministratore, co-fondatore dello Sci Club Marzola – uno dei primi pochi partecipanti alla prima edizione della Marcialonga, viaggiatore appassionato ed instancabile - e consigliere d’amministrazione dell’Azienda Forestale Trento Sopramonte.

La sua vita all’interno della Sat è iniziata nel 1965: è stato presidente della Sezione di Povo da 1990 al 1998, presidente del Convegno Cai Trentino Alto Adige dal 1998 al 2003, presidente della Sat dall’aprile 2004. E proprio in quell’ambito ricorda il presidente della Sosat Luciano Ferrari, esprimendo il cordoglio della sezione operaia: “La notizia giuntami questa mattina del decesso di Franco Giacomoni mi ha molto rattristato. Voglio esprimere il cordoglio mio personale e della Sosat per la scomparsa di un uomo che ha lasciato nella storia della Sat il suo segno positivo. Franco era un uomo di montagna con una personalità forte e con grandi passioni. Quando nel 2004 arrivò alla presidenza della Sat centrale, dopo la lunga esperienza in quella di Povo, portò il suo carisma e la sua profonda conoscenza del tessuto sociale del Trentino. Lui aveva fatto il sindacalista e in Sat crebbe la sensibilità ai temi dell’ambiente, in anni in cui si intuiva che bisogna cambiare prospettiva e stile di vita ed in montagna non inseguire modelli di sviluppo pericolosi. Per molti anni Franco ha combattuto con grande forza di volontà contro la malattia, guardando sempre avanti e credendo nel futuro. Nella nostra sede di via Malpaga era presente spesso agli eventi istituzionali sia da presidente Sat, sia dopo. Ci univa la condivisione dell’amore per la montagna, del suo rispetto e salvaguardia, oltre che dell’alpinismo sociale”.


 













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