il caso

Riva del Garda, la morte improvvisa di un cane adulto: si teme l’avvelenamento

L’animale, portato in visita dal veterinario, era ancora in vita. Poi il peggioramento delle condizioni e la morte. Raccomandata la massima cautela



LAGO DI GARDA. Sconcerto e preoccupazione a Riva del Garda per la morte, nei giorni scorsi, di un esemplare di cane adulto in via Filanda.

«In attesa degli accertamenti di laboratorio – informa il Comune – si raccomanda la massima attenzione e collaborazione».

Appena portato dal veterinario, l’animale era ancora in vita. Tuttavia, i suoi sintomi hanno portato a ipotizzare un avvelenamento.

Nella zona attorno a Via Filanda si sono dunque messe in moto le ricerche per trovare eventuali esche avvelenate, ma non se ne sono trovate.

Il Comune ha colto l’occasione per ricordare che provocare «per crudeltà o senza necessità» la morte o sofferenze agli animali costituisce reato.

Infine, l’appello al senso civico degli abitanti. «Tali atti comportano gravi rischi anche per la salute e l’incolumità delle persone – afferma il Comune di Riva – e si raccomanda, nel caso del rinvenimento di un sospetto boccone avvelenato, oppure della morte del proprio animale per sospetti bocconi avvelenati, o anche del verificarsi di una sintomatologia riferibile ad avvelenamento, di rivolgersi tempestivamente a un medico veterinario».

Secondo l’ordinanza ministeriale del 13 giugno 2016, conclude il Comune, è vietato anche «utilizzare in modo improprio, preparare, miscelare e abbandonare esche e bocconi avvelenati o contenenti sostanze nocive o tossiche, compresi vetri, plastiche e metalli o materiale esplodente, che possono causare intossicazioni o lesioni o la morte del soggetto che li ingerisce».













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