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Nuova attrezzatura di ricerca hi-tech per il Gruppo Volontari del Garda

Tra i resti recuperati il Dukw, mezzo anfibio americano affondato il 30 aprile 1945 con 24 soldati della decima Mountain Division


di Daniele Peretti


LAGO DI GARDA. Dopo tante soddisfazioni la squadra di ricerca subacquea del gruppo volontari del Garda avrà a disposizione una nuova strumentazione che permetterà di migliorare ulteriormente la capacità di ricerca. In nuovo apparecchio utile all’esplorazione dei fondali è composto da una consolle Lowrance Hs16 alla quale sono connessi un trasduttore 3 in 1 HD ed un box S3100 di nuova generazione che renderanno ancora più precise le ricerche.

Fino ad oggi il Gruppo Volontari del Garda ha riportato alla luce una serie di testimonianze storiche di interesse assoluto: sono emerse testimonianze del passato: resti di imbarcazioni affondate nel corso dei secoli. Come il Dukw, mezzo anfibio americano affondato il 30 aprile 1945 con 24 soldati della decima Mountain Division, o la cannoniera Sesia, inabissata nel 1860 al largo di Limone dopo l’esplosione di una caldaia. Uno degli ultimi ritrovamenti risale al 2022, quando il gruppo ha scoperto sulla rotta Salò Desenzano un relitto di epoca medievale: un piatto e due caraffe decorate a mano in stile veneziano. Oltre a numerose salme di persone scomparse nei fondali del Lago di Garda. Ritrovamenti realizzati grazie all’utilizzo del Rov che è una speciale attrezzatura subacquea per l’ispezione visiva per il recupero di quanto individuato dai sonar.

Luca Turrini (nella foto sopra) ha dichiarato: «La generosità di chi crede nel nostro operato ci consente di mettere in pratica questi progressi tecnologici. Per questa nuova acquisizione abbiamo avuto un sostanzioso aiuto da parte dell’amico Cesare Casarola, dell’omonima Nautica. La precisione delle immagini ricevute dal trasduttore agevola le ispezioni dei fondali, consentendo di individuare più velocemente e con maggiore certezza gli obiettivi di ogni ricerca. Siamo orgogliosi dei riconoscimenti morali e materiali che la comunità ci riconosce Turrini. Il nostro impegno sarà sempre rivolto a chiunque. Anche fuori dal comprensorio benacense».













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