L’iniziativa

A Riva una petizione per bloccare la ciclovia del Garda

Da Pd e residenti del centro storico una raccolta firme per dire “no” al tratto lungo viale Canella



RIVA. Una raccolta firme in calce a una petizione popolare con la quale si chiede (o meglio si chiederà) alla giunta Santi di fermare il progetto del primo tratto cittadino della Ciclovia del Garda, da via Monte Oro a Largo Bensheim passando per viale Canella, l'Inviolata, via Martiri e viale Dante est.

È questa la proposta e la linea d'azione emersa dalla serata svoltasi venerdì in Rocca e organizzata da un gruppo di residenti del centro alla quale hanno preso parte tra gli altri alcuni consiglieri comunali di minoranza del Partito Democratico. Una quarantina i presenti all'appuntamento in Rocca dal quale sono scaturiti dubbi, perplessità e contrarietà anche rispetto al recente provvedimento della sindaca Cristina Santi di prevedere già dai prossimi giorni un divieto di transito in viale Canella (sino all'intersezione con viale Prati e via Ardaro) per turisti e non residenti. «Tutti si sono dimostrati contrarissimi alla realizzazione di una ciclabile in sede propria che andrà a condizionare per sempre l'intero ambito cittadino, a partire da Monte Oro, passando per l'Inviolata, largo Bensheim per giungere fino a Porto San Nicolò - sottolinea in una nota il consigliere comunale del Pd ed ex assessore Alessio Zanoni - Un progetto che complessivamente costa 11 milioni di euro e che nel suo primo tratto già finanziato vede spendere 2,5 milioni di euro per creare in via permanente un senso unico su viale Canella, inibendo per sempre la possibilità di estendere una zona a traffico limitato sull'intera area che ricomprende l'Inviolata».

«Il "goffo" comunicato della Lega che punta a far credere che la proposta dell'allora centro sinistra fosse identica a quella criticata oggi dal Pd - prosegue e osserva Alessio Zanoni - è stato sconfessato, guarda caso, proprio dall'ex candidato sindaco del centrodestra e per anni consigliere comunale Stefano Santorum, che rispondendo loro con onestà intellettuale ha dichiarato: "Per onor della verità la modifica dal percorso originario (della ciclabile ndr.) rispetto a quello attuale aveva aperto una discussione con l'allora sindaco Mosaner, convenendo che la Ciclovia avrebbe dovuto percorrere preferibilmente Monte Oro per poi lasciare affluire le bici a propria volontà verso il centro, scendendo a pettine lungo i vari viali...".

Abbiamo letto alcuni commenti che parificano il contenuto del comunicato della Lega ad un ragionamento da "analfabeti funzionali", noi non vogliamo scendere in simili giudizi e ci basta solo considerare il contenuto citato dell'ex consigliere Santorum, da sempre nostro strenuo oppositore, per rimettere al centro la verità delle cose dove da sempre il centrosinistra sostiene che prima vanno creati i parcheggi di attestamento, poi vanno collegati al centro con i bus navetta, poi vanno rese a Ztl le vie citate e a quel punto non ha alcun senso materializzare una ciclabile in sede propria, ma basta lasciar transitare le bici assieme alle poche auto dei residenti che, a quel punto, saranno gli unici autorizzati ad entrare. I destini futuri della città non sono mai stati messi in discussione così fortemente come da questa amministrazione che non li ha mai comunicati e discussi con i diretti interessati: i cittadini».













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