Vaia, le aziende temono la “stretta” sugli appalti 

La preoccupazione. Il comparto dell’edilizia alla finestra per capire il trend del prossimo anno. Misconel: «Rischio di un calo di risorse». Gianmoena: «Salvaguardiamo gli investimenti»


Luca Petermaier


Trento. La lenta ma graduale crescita del settore dell’edilizia - dopo il profondo rosso degli ultimi anni - ha subito un rallentamento nel corso del secondo trimestre dell’anno, come ha evidenziato anche l’ultimo rapporto presentato nei giorni scorsi dalla Camera di Commercio di Trento. Un segno meno che in sé non è preoccupante, ma rappresenta comunque una spia da tenere d’occhio, un piccolo “campanello d’allarme” per un settore martoriato dalla crisi e che da un paio d’anni sta mostrando segnali di solida ripresa. I bravi imprenditori, però, sono tali quando riescono non solo a valutare il presente ma anche a prevedere le prospettive future del mercato. Ed è in questo senso che il segno meno di cui sopra diventa preoccupante se lo mettiamo dentro un contesto di possibile rallentamento generale della capacità di spesa dei Comuni, legata ai danni provocati dalla tempesta Vaia.

«È logico e anche comprensibile - spiega Giulio Misconel, presidente di Ance - che se la Provincia dovrà stanziare enormi risorse per i ripristini dovuti ai danni provocati dal ciclone Vaia questi soldi da qualche parte mancheranno. Va anche detto, però, che fino ad ora i disastri provocati dalla tempesta, di lavoro in più ne hanno portato, soprattutto alle aziende che operano nel campo dei lavori stradali o fluviali o di movimento terra. La preoccupazione è legata al fatto che, al momento, il mercato è un po’ fermo. La Provincia aveva promesso l’avvio di alcuni cantieri, ma stiamo ancora aspettando. Certo è che la vera incognita sarà il prossimo anno: se i Comuni avranno meno risorse “libere” da spendere, anche il sistema delle aziende ne potrebbe risentire. Al momento, tuttavia, i dati della Cassa edile sono ancora positivi e segnalano un aumento del 6-7%delle ore lavorate. E questo ci conforta» - conclude Misconel. Il rischio di una contrazione delle risorse da destinare agli investimenti è ben noto anche al presidente del Consorzio dei Comuni, Paride Gianmoena: «I Comuni coinvolti da Vaia dovranno di sicuro darsi delle priorità - dice - scegliendo di destinare il grosso delle risorse al ripristino ambientale e viabilistico. Come sistema dei comuni, però, noi abbiamo ben chiaro il principio che quell’evento straordinario non deve troppo condizionare gli investimenti dei municipi altrimenti avremmo un doppio danno: quello del maltempo e quello di mancati investimenti. Nei prossimi giorni inizieremo il confronto con la giunta provinciale per la stesura del Protocollo di finanza locale dove sono contenuti anche gli importi destinati ai comuni per gli investimenti del 2020. Solo allora sapremo quanto potranno spendere i comuni. Certo, oltre alle risorse standard del budget per le spese di manutenzione del patrimonio esistente contiamo di avere risorse aggiuntive anche per mantenere invariati gli investimenti.













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