agricoltura

Trentino Alto Adige in controtendenza: cresce la produzione di mele

Le stime di produzione per l’anno in corso, presentate a Prognosfruit, segnano un calo del 3% a livello europeo


Carlo Bridi


TAIO. La produzione di mele in Trentino Alto Adige registra un segno più, a differenza del resto d’Italia e complessivamente d’Europa. La qualità - grandine permettendo, visto che ha picchiato forte - è molto alta. I dati sono stati presentati a Taio nell’ambito della tre giorni di Prognosfruit che ha fatto del Trentino la capitale mondiale della mela, con la tradizionale conferenza internazionale organizzata da APOT insieme a WAPA (Associazione Mondiale Mele e Pere) e Copa-Cogeca (Associazione delle Cooperative e dei Produttori agricoli Europei), con il supporto di Assomela.

L’evento al quale hanno partecipato oltre 300 esperti, costituisce un momento fondamentale di confronto per i produttori melicoli dell’Emisfero Nord per conoscere e commentare le previsioni di produzione di mele per la stagione 2023/2024. Un ruolo centrale è stato svolto dal direttore di APOT e di ASSOMELA, Alessandro Dalpiaz.

Le stime di produzione per il 2023  prevedono un raccolto di mele in Europa di 11.411.000 tons, ed è inferiore del 3% rispetto allo scorso anno ma esattamente in linea con la produzione media degli ultimi tre anni.

A causa delle temperature elevate in combinazione ad una mancanza di acqua che ha ridotto lo sviluppo dei frutti, in Polonia (il più grande produttore), è previsto un calo di produzione dell’11%. Anche per altri paesi produttori il raccolto sarà minore rispetto allo scorso anno: l’Austria (-26,2%), il Belgio (-14,9%), la Germania (-11,2%), i Paesi Bassi (-11,7%) e la Grecia (-33,8%). Segno negativo si prevede anche nel Nord Europa e nei paesi scandinavi. La Francia invece stima un raccolto in ripresa del 7,9%, così come la Spagna (+30%) ed il Portogallo (+7,3%).

Considerate le ondate di calore che stanno investendo diverse aree europee, in alternanza con le piogge eccessive, grandinate e venti forti in diverse aree produttive, la situazione qualitativa è abbastanza disomogenea ed in alcune zone compromessa.  

La situazione italiana

Nella tabella qui sotto si riportano le previsioni di produzione italiane a livello regionale.

Per l’Italia si stima una produzione totale di 2.104.125 tons, perfettamente in linea con la produzione dello scorso anno. Per quanto riguarda le singole regioni, risalgono le produzioni in Alto Adige (+7%) e in Trentino (+4%), mentre le produzioni di tutte le altre regioni sono previste in diminuzione, in particolare quella del Veneto (-25%).

La produzione biologica italiana diminuisce leggermente rispetto alla produzione record dello scorso anno (-7% sul 2022), costituendo con le 180.224 tonnellate circa il 9% dell’offerta totale.  

Per quanto riguarda le dinamiche varietali anche in Italia, cresce del 14% la Golden Delicious che raggiunge le 684.431 tons, dopo una produzione particolarmente bassa nel 2022. Cala invece del 20% sotto la media degli ultimi cinque anni la produzione di Red Delicious (-27% sul 2022) a 169.347 tons.

Un calo importante è previsto anche per la Granny Smith (- 44% sul 2022) a causa di una scarsa fioritura e allegagione, soprattutto in Veneto ma anche in Emilia-Romagna.

La Fuji perde quote rispetto al 2022 (-9%) con una produzione di 155.420 tons. Cripps Pink cala deli 5% rispetto al record dello scorso anno ma rimane sopra la media di +6% rispetto agli ultimi cinque anni.

La Gala, con un +8% sul 2022 e una produzione che va oltre le 400.000 tons, fa segnare un nuovo record produttivo, così come le altre varietà nuove (club) che superano le 200.000 tons con un +20% sullo scorso anno, registrando un 55% sopra la media degli ultimi cinque anni. In aumento anche la Morgenduft che con 50.837 tons supera la bassa produzione dello scorso con +57%, tornando ad una produzione normale.

L’andamento climatico nella regione Trentino-Alto Adige si è mostrato favorevole allo sviluppo delle qualità organolettiche delle mele, favorendo il calibro paragonabile a quelli dello scorso anno. Il periodo di raccolta è previsto in anticipo di 4-5 giorni rispetto alla media e pari allo scorso anno.

Ad oggi si può prevedere una quantità di mele destinate al mercato fresco di 1.781.841 tons, meno 1% rispetto al 22 che era la più bassa quantità di prodotto fresco degli ultimi 4 anni.

 

Le prospettive commerciali per la stagione 2023/2024

I dati presentati al Prognosfruit sono in grado di fornirci indicazioni interessanti per la stagione entrante. Ci sono le premesse per un buon inizio grazie ad una produzione europea inferiore rispetto allo scorso anno ed una produzione italiana nella media, ma anche l’esaurimento delle scorte dell’ultima campagna che permetterà -  afferma il comunicato di ASSOMELA - di iniziare la nuova campagna. nel migliore dei modi, rimangono diverse sfide per i produttori italiani ed europei rappresentate da instabilità geopolitica, eventi climatici estremi sempre più frequenti, aumenti dei costi di produzione e calo generalizzato dei consumi.

Per la produzione di mele biologiche bisognerà continuare a monitorare e sostenere le dinamiche di consumo al fine di equilibrare offerta e domanda e garantire il corretto differenziale di prezzo al produttore. 













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