Sostegno al reddito, 28 milioni messi sul tavolo dalla Provincia

La delibera della giunta consentirà di trasmettere all'Inps tutte le informazioni necessarie per erogare le somme ai 36 mila beneficiari. Olivi: «Confronto positivo con le parti sociali». Sindacati entusiasti



TRENTO. La Commissione provinciale per l'impiego, convocata e presieduta da Alessandro Olivi, vicepresidente della Provincia ed assessore allo sviluppo economico e lavoro, ha approvato ieri la proposta tecnica relativa alla attuazione concreta del reddito di attivazione, il principale strumento di attuazione della delega degli ammortizzatori sociali. Una proposta che la giunta provinciale sarà chiamata ad approvare nella seduta di lunedì prossimo.

Si tratta di un provvedimento, come lo stesso Olivi sottolinea, che «contiene elementi di novità, scaturiti dal fattivo confronto con le parti sociali». La deliberazione della giunta provinciale consentirà di trasmettere all'Inps tutte le informazioni necessarie per attivare l'erogazione di questo sostegno al reddito già a partire dal mese di settembre. In particolare saranno identificati i soggetti beneficiari e il periodo di copertura garantito dall’ammortizzatore in questione. Fondamentale è la decisione di avere garantito per il triennio 2014/2016 un impegno finanziario di circa 28 milioni di euro che consentiranno di sostenere all'incirca 36 mila soggetti.

Plauso da parte dei sindacati. «Quello varato dalla commissione provinciale per l'impiego è un provvedimento di enorme importanza perché, attuando concretamente una delle misure previste dalla delega degli ammortizzatori sociali dallo Stato alla Provincia autonoma di Trento, si allargano le tutele per chi si trova temporaneamente senza lavoro. I disoccupati potranno infatti beneficiare di periodi di sostegno al reddito più lunghi rispetto a quelli previsti oggi dalla legislazione nazionale».

Franco Ianeselli (Cgil del Trentino), Lorenzo Pomini (Cisl Trentino) e Gianni Tomasi (Uil Trentino), commentano così la deliberazione proposta dell'assessore Olivi, che, grazie all'attuazione del reddito di attivazione, amplia i periodi di godimento sia dell'Aspi, anticipando così l'entrata a regime della riforma Fornero, sia della mini Aspi, «provvedimento quest'ultimo a carattere strutturale e pensato appositamente per tutelare i precari e i discontinui».

«La giunta provinciale - proseguono i tre sindacalisti che rappresentano Cgil Cisl Uil in commissione per l'impiego - ha individuato le risorse economiche necessarie a sostenere gli oneri di questo intervento. Ora va ripreso il confronto con la Regione per garantire anche la contribuzione previdenziale, attivando quanto già previsto dalla normativa. Per questo sono già stati avviati contatti con l'assessore regionale alla previdenza, Violetta Plotegher».

«A partire dal 2016 - concludono Ianeselli, Pomini e Tomasi - dovremo rivedere l'impianto degli ammortizzatori per decidere se e come prevedere ulteriori prolungamenti o un innalzamento dei massimali. Resta poi il tema delle politiche attive e dei servizi per l'impiego. I sostegni al reddito sono fondamentali per gestire le transizioni dei lavoratori sul mercato e attenuare l'impatto sociale delle ristrutturazioni produttive. Ma è fondamentale puntare su orientamento, formazione professionale e riqualificazione delle persone espulse dal mercato del lavoro. Per questo bisogna potenziare e migliorare l'efficacia della rete dei servizi per l'impiego sul territorio provinciale».

Il via libera al reddito di attivazione arriva a pochi giorni dalla firma della convenzione tra Provincia e Inps per la gestione amministrativa degli ammortizzatori sociali. La convezione, valida fino alla fine del 2016, prevede che sia l'Inps ad erogare ai disoccupati in Trentino che ne abbiano maturato il diritto, il reddito di attivazione, l'indennità prevista dalla legislazione trentina sul lavoro (legge provinciale n. 19 del 1983, modificata con la legge finanziaria del 2012) che ingloba, estende ed integra Aspi e mini Aspi.













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