Rurali, Rossi spinge il «gruppo trentino»

Il governatore e la maggioranza danno il sostegno politico al tentativo di costituire un polo bancario autonomo



TRENTO. Sostegno politico al tentativo di costituire un gruppo bancario cooperativo «a trazione trentina». Il messaggio del governatore Ugo Rossi arriva dal vertice di maggioranza che si è tenuto ieri pomeriggio al Rifugio Maranza, ed è una presa di posizione forte nei giorni in cui si decide il futuro assetto delle Rurali trentine. Due le opzioni in campo: adesione al gruppo unico nazionale del credito cooperativo aggregato attorno ad Iccrea (con un incarico nazionale per i trentini), oppure un gruppo autonomo su base nazionale con sede a Trento, le cui singole Casse rurali e Bcc aderenti godrebbero di un livello di autonomia molto maggiore.

Rossi e il centrosinistra autonomista si schierano per questa seconda soluzione: «È un tentativo che va perseguito fino in fondo - spiega il presidente della Provincia - un tentativo che rispetta i valori del credito cooperativo trentino e la capacità che ha avuto di espandersi in Italia, naturalmente con la prudenza che riguarda gli aspetti tecnico-finanziari la cui valutazione spetta alla Banca d’Italia e agli advisor». Messaggio politico, «che ci faremo carico di far arrivare nelle sedi dovute», chiarisce Rossi. «Il territorio chiede questo tipo di impostazione, che è importante per il Trentino dal punto di vista politico ma anche economico».

«Chi pensava - ha detto ieri il governatore nel suo intervento - che avremmo dovuto affrontare un tema che mette a rischio la possibilità di sopravvivenza reale del nostro credito cooperativo? È una questione troppo importante per non essere affrontata con la necessaria determinazione, ivi compreso - sottolinea - il ruolo di Mediocredito». Ruolo che si deciderà «a valle del percorso», «certo Mediocredito aveva un certo tipo di impostazione legata a una struttura del credito cooperativo che è cambiata nel giro di sei mesi. Bisogna anche qui avere prudenza».

La spinta della maggioranza che governa la Provincia al gruppo «autonomo» arriva dopo l’allarme lanciato nelle ultime ore dal senatore e segretario del Patt Franco Panizza, che si è detto preoccupato per la convocazione da parte di Bankitalia (in programma domani) di tutti i soggetti interessati, i vertici di Cassa Centrale Banca, Federcasse, Iccrea e Phoenix. Il timore è che la Banca d’Italia spinga perché i trentini accettino la soluzione del gruppo unico nazionale, rinunciando all’idea di creare un loro gruppo autonomo su base nazionale con sede a Trento. Perché possa nascere serve un patrimonio di un miliardo di euro: si parla di circa 130 istituti pronti ad aderire.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano