l’assemblea

Per la Latte Trento bilancio record da 50 milioni. Ma pesa la crisi che ha portato alle dimissioni di Graziadei

Ottima la situazione economica anche grazie all’apporto della collegata Trevilatte. Eletto il consiglio di amministrazione che ora dovrà scegliere il nuovo presidente


Carlo Bridi


TRENTO. Bilancio da record per la Latte Trento nonostante l’anno della pandemia. Un bilancio che oggi è stato approvato all’unanimità dall’assemblea dei soci riunita presso la capiente sala della Federazione degli Allevatori. Si tratta del secondo miglior bilancio di sempre che, a fronte dei 47 milioni del 2019, oggi sfiora i 50 milioni. Se aggiungiamo anche il bilancio della Trevilatte, costituita con le Latterie Vicentine, il bilancio arriva a superare i 58 milioni. L’unica nota negativa è il clima non troppo sereno degli ultimi mesi causato da diversità di vedute fra il presidente Carlo Graziadei e un gruppo di consiglieri da una parte e un altro gruppo dall’altra. Ma il problema maggiore è legato al difficile rapporto che si era instaurato con il direttore Sergio Paoli, che ha portato Graziadei a presentare le dimissioni una settimana fa e a non presentarsi all’assemblea che è stata presieduta dal vice presidente Renato Costa. 

Per la Latte Trento un bilancio da record ma anche la crisi "politica". Le immagini dell'assemblea

La Latte Trento ha riunito in assemblea i soci per votare il bilancio che presenta numeri record ma anche per eleggere il consiglio di amministrazione che dovrà indicare il nuovo presidente dopo le dimissioni dell'uscente

 

Il nuovo consiglio di amministrazione

Che la situazione non fosse serena lo dimostra il fatto che Graziadei, in scadenza del suo terzo mandato, si è dimesso dopo l’ultimo Cda in preparazione dell’assemblea. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la diversa visione sulla ripartizione dei consiglieri per le diverse zone di provenienza dei soci. Ora il Cda parzialmente rinnovato – sono stati eletti Ezio Valenti, Mattia Sighel, Roberto Simonetti, Fausto Tomaselli, Ottavio Ropelato, Renzo Rigotti e Gianluca Graziadei – sarà chiamato a giorni alla nomina del nuovo presidente al posto di Graziadei che aveva condotto la cooperativa negli ultimi nove anni nei quali Latte Trento ha effettuato grossi investimenti in strutture e in attrezzature per rendere più razionale la trasformazione del latte. La validità di queste scelte si è dimostrata anche quest’anno con un bilancio molto buono. Parole di apprezzamento per l’operato di Graziadei, sono venute dal vicepresidente della Provincia Mario Tonina, con delega alla Cooperazione.

 

I numeri del bilancio

Altri dati buoni del bilancio sono la crescita del liquidato ai soci che hanno visto un prezzo medio del loro latte pari a 0,56 euro a litro. L’utile netto della società è stato pari a 98.951 euro, mentre i litri di latte conferito è passato dai 52 milioni di litri del 2019 ai 54,8 del 2020 con un aumento del 5,4%. Le vendite agli spacci dopo il periodo nero del primo semestre 2020, sono state pari a 3,8 milioni contro i 3,5 dell’anno precedente con un insperato aumento dell’8,5% registrato al periodo del secondo semestre del 2020. Durante il periodo del lockdown si è registrato il crollo del consumo del latte fresco per la chiusura di tutto il canale Horeca e la cooperativa ha dovuto cercare soluzioni alternative come il latte microfiltrato e cambiare in modo repentino non solo il metodo di lavoro per mettere in sicurezza i 140 dipendenti ma le produzioni, la logistica.

 

Le scelte per il futuro

Sono in arrivo le nuove filiere eco sostenibili con una riduzione drastica dell’impatto ambientale (stop agli antibiotici, alimentazione super controllata e grandissima attenzione al benessere animale, ma anche nuovi contenitori ecologici). Fra gli investimenti futuri nel 2021-22 un nuovo sterilizzatore e una caldaia di concezione innovativa per affiancare il cogeneratore di 1000 kw e la confezionatrice tetrapak, con un investimento complessivo superiore ai 3,5 milioni di euro.

 

Il problema della convivenza con orsi e lupi

Il vice presidente Costa ha fatto appello alla Provincia sulla gestione dei grandi carnivori e sull’aggiudicazione delle malghe ai residenti in Provincia ed ha ringraziato la Provincia per il forte sostegno al marketing. Pronta la risposta dell’assessora all’Agricoltura Giulia Zanotelli, su tutti i temi: per le malghe è in corso la trattativa con l’Unione europea, mentre sui grandi carnivori le situazioni sono diverse. Per gli orsi la Giunta ha approvato le linee guida come strumento di intervento mentre per i lupi la questione è più complessa perché manca un piano nazionale mentre per i cinghiali la Provincia andrà a modificare la disciplina per consentire l’abbattimento.

 













Scuola & Ricerca

In primo piano