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Maximulta alla Cassa Rurale di Aldeno

La Banca d’Italia ha comminato una sanzione di 16.500 euro a testa per cda, sindaci e direttore



TRENTO. Alla fine è arrivata la botta. La Banca d’Italia ha comminato una sanzione pesante ai membri del consiglio d’amministrazione, al collegio sindacale e al direttore della Cassa Rurale di Aldeno e Cadine. Dovranno pagare 16.500 euro a testa. In tutto, una multa di 247.500 euro dovuta a carenze organizzative e nei controlli interni sul processo del credito.

Una mazzata che arriva proprio alla vigilia della fusione tra la Rurale di Aldeno e Cadine e quella di Trento. Il presidente Luigi Baldo in merito alle sanzioni ha espresso amarezza. Alla Rurale le sanzioni sembrano sproporzionate anche rispetto alla stessa contestazione: carenze nell’organizzazione e nei controlli interni con particolare riferimento al processo del credito. L’importo della sanzione è di 16.500 euro a testa per ogni amministratore, per il direttore e per i tre componenti il collegio sindacale. Sanzione personale che non può essere coperta da alcun tipo di assicurazione. Quindi ognuno dei 15 dovrà pagare di tasca sua.

«Ribadiamo la convinzione di aver agito correttamente in tutte le fasi del processo di credito e dell’organizzazione dell’attività bancaria – dichiara il presidente Baldo – e facciamo difficoltà a capire le motivazioni di una sanzione così elevata in rapporto alle contestazioni che sono state mosse».

«Contestualmente all’ispezione della Banca d’Italia di qualche mese fa abbiamo messo in atto una serie di iniziative che hanno profondamente modificato il quadro di riferimento – prosegue Baldo – a cominciare dalla sostituzione di sei amministratori su undici e dalla approvazione di un rigoroso piano di interventi supportato dalla direzione e dalla struttura in modo esemplare. Abbiamo costantemente aggiornato la stessa Banca d’Italia sul procedere e sui risultati raggiunti.

Come è noto, siamo impegnati insieme alla Cassa Rurale di Trento in un progetto di fusione che proprio in questi giorni viene presentato ai soci in una serie di incontri sul territorio. Vogliamo assicurare i soci e clienti che abbiamo sempre agito con senso di responsabilità nei confronti dell’istituto e nel rispetto anche dei problemi che molti di loro hanno subito a causa del prolungarsi di questa crisi. La Cassa presenta un coefficiente di solvibilità che nonostante i notevoli accantonamenti effettuati supera il 14% contro una media delle banche nazionali pari a circa l’11%. Anche in virtù di questo dato chiediamo ai nostri soci e clienti di darci ancora più fiducia sia come Cassa che come persone».













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