Glas Vetro Alpin, a rischio il posto dei 26 dipendenti 

La vertenza. La denuncia arriva dal sindacato di base che ieri ha protestato davanti  allo stabilimento di Trento nord: «Fallita la promessa del polo del vetro, pagano solo i lavoratori» 


Fabio Peterlongo


trento. «Ventisei lavoratori licenziati, lo stabilimento di Trento sud chiuderà entro fine mese ed è già inattivo». La denuncia è del Sindacato di Base Multicategoriale e riguarda la Glas Vetro Alpin, azienda con sede legale a Bolzano ma sito produttivo a Trento sud. La Glas Vetro Alpin, amministrata dall'imprenditore bolzanino Max Lintner, aveva acquisito nel 2012 l'attività della storica azienda trentina Fort Glas, specializzata in vetri temperati di alta qualità, usati in immobili di pregio come quelli delle Albere o in Vaticano. Il segretario del sindacato Sbm Fulvio Flammini ricostruisce le vicende che hanno portato a quest’ultima rottura: «A dicembre 2018 il personale veniva a sapere in modo del tutto casuale che l'azienda avrebbe chiuso entro marzo 2019. L’imprenditore altoatesino aveva già predisposto la vendita di tutte le macchine, avviando trattative anche per la vendita degli immobili. Vistosi scoperto, l’amministratore unico dava corso alle procedure di licenziamento collettivo». Flammini solleva un'altra questione delicata, relativa ad un possibile conflitto di interessi di Max Lintner: «Dopo un incontro sindacale, Lintner dichiarava di aver ricevuto una lettera da una società creditrice, la Norma Leasing Srl, che gli intimava di pagare gli arretrati delle macchine di produzione. Non sapendo come onorare il debito, Lintner sarebbe stato costretto ai licenziamenti. Ma la società creditrice (in liquidazione dal 2016) è amministrata dello stesso Lintner. Un debito verso se stesso che non ha pagato, sfrattandosi da solo e chiudendo l'azienda. Ma ora a pagare sono solo i 26 lavoratori licenziati e le loro famiglie».

Flammini - che ieri ha guidato una protesta dei lavoratori davanti allo stabilimento di Trento - ha descritto come irricevibile la contro-offerta dell'azienda: «Vengono offerti 4-5mila euro a testa per rescissione concordata del contratto. Nessuno dei lavoratori ha accettato, perché si tratta di operai altamente qualificati, quasi tutti con contratto indeterminato, con lunga esperienza e famiglie a carico».

L'acquisizione di Fort Glas da parte dell'imprenditore altoatesino aveva acceso la speranza che si creasse un “polo del vetro” a Trento sud, concordato con l'ex assessore provinciale Olivi. Spiega Flammini: «L'azienda aveva preso un impegno ufficiale con le istituzioni. Ora dice sposterà la produzione a Mantova. Spero che l'assessore Spinelli non si limiti alle parole come fece il suo predecessore».













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