Fondo da 100 milioni per le imprese

Metà li mette la Provincia, metà le banche: finanzierà progetti di sviluppo aziendale o casi di ristrutturazione



TRENTO. Un fondo di rotazione per complessivi 100 milioni di euro, di cui 50 messi a disposizione dalla Provincia e altrettanti dalle banche aderenti: è questa la nuova misura a sostegno del credito delle imprese messa a punto assieme a Cassa del Trentino e ai Confidi. La delibera è stata approvata ieri dalla giunta Pacher, l'intervento è parte del pacchetto di misure previsto dal Protocollo di intesa siglato il 5 dicembre scorso fra Provincia e parti sociali ed imprenditoriali per promuovere la produttività e la competitività del Trentino. Lo strumento è destinato a sostenere finanziariamente le imprese trentine che intendono avviare progetti di sviluppo o di rilancio aziendale e che si trovano a dover affrontare la difficile situazione del mercato del credito determinata dagli effetti della crisi economica internazionale. Il fondo, gestito dai Confidi, riguarda mutui di durata fino a 15 anni, per un importo compreso tra un minimo di 30.000 euro ed un massimo di 2,5 milioni.

Le imprese potranno accedere a mutui a medio-lungo termine (fino al 70% della spesa di investimento), parzialmente sorretti da garanzie prestate da parte dei Confidi e a tassi di mercato agevolati, per progetti di investimenti per l’ammodernamento o l’ampliamento produttivo, la riqualificazione energetica, la ricerca e l’innovazione, l’internazionalizzazione e l’acquisizione di servizi all’esterno dell’azienda. Le risorse per il fondo di rotazione, rese disponibili dalla Provincia e provenienti da fondi regionali, ammontano a 50 milioni; a tali risorse si aggiungono le disponibilità delle banche aderenti all’iniziativa con apporto paritario.

«Nell’attuale situazione di crisi economica - sottolinea Olivi – il problema per le imprese non è solo quello del tasso d’interesse, ma la stessa possibilità di ottenere credito. Lo strumento che abbiamo definito viene incontro ad entrambe le esigenze, poiché rivitalizzare le fonti di finanziamento dei progetti aziendali è oggi una delle esigenze più urgenti. Quindi avremo maggiori disponibilità di credito, in molti casi a tasso agevolato, destinato in prevalenza ad investimenti ma anche al circolante e a casi di ritrutturazione finanziaria».

Le spese ammissibili comprendono investimenti relativi all’immobile produttivo, a macchinari, attrezzature ed impianti, a spese per brevetti, know how, risultati di ricerche e servizi, anche per l’internazionalizzazione, e ad acquisto di azienda o ramo d’azienda. Otre a tali tipologie, può essere inserita una quota forfetaria non superiore al 30% della spesa ritenuta ammissibile relativa ad incremento dell’operatività aziendale.













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