Dario, inventore geniale con la passione per le api

Ha progettato un’arnia di polistirolo con la porticina modificata per non far scappare le regine in primavera. E con il fondo anti varroa


di Carlo Bridi


ALBIANO. Albiano non è solo la patria del porfido, ma vi sono anche dei giovani, che avendo la fortuna di essere figli d’arte, com’è il caso di Dario Facchinelli, figlio del presidente dell’Associazione Apicoltori Marco, è riuscito ad inserirsi con entusiasmo, passione, e competenza in un segmento di agricoltura che può sembrare marginale, ma che, può diventare un’attività economica di tutto rispetto. Parliamo dell’apicoltura praticata con professionalità e competenza oltre che con un po’ di genio sul fronte dell’innovazione da Dario. Che, dopo aver frequentato la scuola di tecnico agricolo all’Istituto Agrario di San Michele, non ha avuto dubbi nella sua scelta professionale rivolta all’apicoltura. Per avendo solamente 19 anni, Dario ha idee chiare sul suo futuro, e appena uscito dalla scuola ha voluto ampliare la gamma delle attività sempre legate all’apicoltura con l’allevamento di regine di razza Carnica in purezza, che poi commercializza, allevandole in Val Senales, dov’è sicuro di trovare i fuchi in purezza per la fecondazione delle regine. «Da quest’anno, grazie alle mie intuizioni e all’esperienza di papà - afferma Dario - abbiamo realizzato un nuovo modello di arnia in polistirolo, che si sta dimostrando molto interessante. In inverno è più calda, la porticina è diversa, abbiamo realizzato il fondo antivarroa, (la peste delle api) che molti problemi crea agli apicoltori. Sulla porticina - prosegue Dario - abbiamo applicato un disco con 4 posizioni con la finalità di far uscire dall’arnia solo le api che sono più piccole e non le regine che sono più grosse. Questo, è molto importante in primavera quando c’è la sciamatura. Queste arnie avendo anche dei bordi diversi da quelle tradizionali impediscono all’acqua di entrare».

Ma, con l’entrata in azienda a tempo pieno di Dario, si è iniziata anche la produzione di polline che si sta dimostrando molto interessante.

Come mai questa scelta chiediamo a Dario all’età di diciott’anni? «Innanzi tutto la passione, il mondo delle api è affasciante - risponde Dario - poi ho visto che c’è un mercato in espansione per i prodotti dell’apiario sono convinto che sia un’attività che può dare delle soddisfazioni anche sul piano economico, io credo, prosegue, che un buon canale di sbocco può essere anche quello del turismo. La nostra, è un’attività molto impegnativa alcuni mesi all’anno, particolarmente a primavera, durante la fioritura, anche perché pratichiamo il nomadismo locale».

Chiediamo a questo punto come avviene la commercializzazione: «innanzi tutto in azienda ad Albiano ed a Lavis, poi abbiamo dei clienti fra i negozi e facciamo tutti i mercati sul territorio».

Un sogno nel cassetto? «Certo, arrivare ad avere una mia azienda apistica, per questo non appena apriranno il bando farò anche domanda per l’ottenimento del premio d’insediamento, anche perché vedo che ad oggi l’attività apistica è poco considerata, mentre svolge un ruolo molto importante sia per l’agricoltura, che per fornire dei prodotti eccellenti e sicuramente naturali. Certo, io penso che con un’azienda ben organizzata si possa arrivare a non dover lavorare 10-12 ore al giorno, salvo i periodi di punta e sono convinto che ci sono margini di sviluppo ulteriore del comparto».

Hobby? «Si cantare, faccio parte di un coro della Valle di Cembra e mi piace molto».

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