Allarme deflazione, ma Trento si salva

A luglio tasso dello 0,7%: prezzi in aumento dello 0,5% rispetto a luglio 2013. Su istruzione, trasporti e mobili



TRENTO. In un’Italia dove scatta l’allarme deflazione - con i prezzi che scendono rispetto a un anno fa in dieci grandi città, da Roma a Firenze, passando per Torino e Bari - Trento va in controtendenza: a luglio, certifica l’Istat, i prezzi al consumo sono saliti dello 0,1% rispetto a giugno e dello 0,5% rispetto a luglio 2013.

I prezzi in calo sono di per sè una buona notizia per i consumatori, ma quando il dato quando si accosta a una disoccupazione in ascesa e a un’economia in recessione, il risultato è la paura: il calo della domanda implica infatti un calo della produzione, innescando una dinamica dove si perde il valore di beni e servizi.

In Italia siamo alla terza frenata consecutiva, il dato più basso dal 2009, con l’indice di inflazione bloccato sotto l’1% ormai da 11 mesi: per trovare un periodo così prolungato di bassa inflazione bisogna tornare indietro di ben 55 anni. Il tasso medio a luglio è dello 0,5%, in calo dello 0,1% rispetto al mese precedente e in aumento solo dello 0,1% rispetto a luglio 2013.

E a Trento? Va meglio che in molte altre città italiane, segno di un’economia che - se non in salute - soffre meno che altrove. Nel mese scorso - dicono i dati diffusi dal Servizio statistica della Provincia - il tasso medio di inflazione (che è l’incremento percentuale registrato negli ultimi 12 mesi) si è attestato sullo 0,7%, con uno 0,1% in più rispetto a giugno e un aumento più consistente, di mezzo punto percentuale, rispetto al luglio dell’anno scorso.

Guardando al carrello della spesa, i cali più vistosi dei prezzi a Trento si registrano nel settore delle comunicazioni (- 9,3% rispetto al 2013), nei prodotti alimentari (-1%, più che a livello nazionale dove il calo è dello 0,6%) e negli alcolici e tabacchi (-0,5%), mentre l’inflazione cresce del 2,2% per quanto riguarda l’istruzione, dell’1,6% nei trasporti, dell’1,3% nel capitolo dei mobili e servizi per la casa, dello 0,9% per alberghi e pubblici esercizi. Crescita più leggera (0,6%) per abbigliamento e calzature e servizi sanitari (0,7%), mentre i prezzi sono sostanzialmente stabili per quanto riguarda le abitazioni, acqua, elettricità e combustibili.

A livello nazionale l’attenzione è ora puntata sul mese di agosto, tradizionale mese delle vacanze per molti italiani dal quale si attendono segnali sulla ripresa dei consumi. «L’inflazione potrebbe ulteriormente ridursi ad agosto, prima di una possibile marginale inversione di tendenza in autunno», scrive l’Istat nella nota di luglio. Intanto le associazioni dei consumatori si appellano al governo perchè estenda la platea dei beneficiari del bonus di 80 euro.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano