Agricoltura, un 2018 con polizze alle stelle 

Dopo gli enormi danni del 2017, rincari inevitabili. Arrivano però buone notizie dall’Ue: il contributo sale al 70%


di Carlo Bridi


TRENTO. Dopo un 2017 disastroso, che ha visto le compagnie di assicurazione liquidare ai produttori l’importo di 143 milioni nella sola provincia di Trento, il 2018 si apre con novità positive a livello europeo e negative per quanto riguarda l’aumento del costo della polizza che potrà aggirarsi per i produttori sul 15%.

Sicuramente fra le novità positive va registrata innanzi tutto il fatto che in base al regolamento Omnibus dell’Unione europea si assisterà ad un abbassamento della soglia di intervento che passerà dal 30% al 20%. Altra novità positiva è quella dell’innalzamento delle aliquote contributive al costo dell’assicurazione che salirà al 70%. Inoltre il Ministero delle Politiche Agricole ha dato pieno riconoscimento ai Fondi di Mutualità (per l’istituzione dei quali il Trentino è stato antesignano) introducendo anche due nuovi strumenti per la gestione del rischio, oltre alle assicurazioni dei raccolti, degli animali e delle piante: i fondi di mutualità e i fondi per la stabilizzazione del reddito.

Questi si andranno ad aggiungere ai sei fondi di mutualità che il Codipra è riuscito a costituire a copertura dei danni diretti subiti dagli agricoltori e a quelli indiretti per mancati conferimenti alle cantine ed ai magazzini cooperativi, il tutto con una “governance” condivisa e partecipata dalla Provincia. Ad affermarlo il direttore del Consorzio di difesa, Andrea Berti.

Ma per quanto riguarda le richieste delle Compagnie di assicurazione dopo il salasso 2017, qual è la situazione della trattativa? La risposta arriva da Giorgio Gaiardelli, presidente del Codipra. «I danni del 2017 in Trentino, sono stati talmente straordinari che hanno terminato un consistente impatto su un lungo periodo di osservazione di 10-15 anni, ed hanno condizionato in maniera importante il risultato nazionale delle Compagnie e di conseguenza dei riassicuratori. Quasi un terzo dell’intero indennizzo a livello nazionale è riferito alla nostra provincia. Di conseguenza è inevitabile un aumento dei costi delle tariffe assicurative che dovrebbe stemperarsi grazie all’aumento al 70% del contributo comunitario e non produrre aumenti oltre il 15%».

«Certo - precisa Berti - in Trentino oltre il 90% delle imprese agricole aderisce a contratti completi che comprendono anche le avversità catastrofali, queste tipologie godono di condizioni più favorevoli di contribuzione e garantiscono una completa copertura dei rischi agli agricoltori. La nuova frontiera di sviluppo sono le fitopatie e la stabilizzazione dei redditi degli agricoltori. Siamo convinti - sottolinea il direttore - che questi sviluppi potranno essere favoriti da un’innovazione completa degli strumenti di Gestione del Rischio e da un approccio di sistema».

Ma com’è possibile disciplinare la copertura con polizza delle fitopatie? Spiega Berti: «Sicuramente lo sviluppo tecnologico, l’utilizzo dei satellitari, l’agricoltura di precisione il tutto gestito da tavoli tecnici possono favorire anche questo complesso tipo di copertura assicurativa, quindi piena sinergia con la Fem, l’Università di Trento ed altri centri di ricerca».













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