Agricoltura trentina C’è il nuovo record per le assicurazioni

I numeri del Codipra: cresciuto di oltre il 10 per cento il volume del prodotto “tutelato” contro le bizze del tempo


di Carlo Bridi


TRENTO. Gli imprenditori agricoli trentini, siano essi medi o piccoli, hanno dimostrato grande maturità sul fronte della tutela dei loro prodotti. Complice l’impazzimento del clima con eccessi sempre più frequenti, ma anche grazie ad una gestione unitaria e fatta con grande professionalità del loro strumento di gestione dell’assicurazione qual è il Codipra, il Trentino agricolo ha raggiunto un altro record sul fronte della percentuale del prodotto assicurato. A fronte dei 284 milioni di prodotto assicurato nel 2012, quest’anno il volume ha superato i 317 milioni di euro con un balzo di oltre il 10%. Sicuramente il prodotto maggiormente assicurato sono le mele, con oltre 4 milioni e 600 mila quintali di prodotto assicurato corrispondente a oltre il 90% del totale. Il prezzo base medio riconosciuto è pari a 0,48 euro a kg. «Una percentuale minore è assicurata nel comparto uva, ma è proprio questo il comparto che cresce maggiormente», dicono all’unisono Giorgio Gaiardelli e Andrea Berti, rispettivamente presidente e direttore del Codipra. «Un altro fatto che conferma la grande maturità dei contadini trentini è il fatto che anche quest’anno con il rischio gelo scarso, si è assicurato il prodotto per 260 milioni». Ma come sta andando questa campagna? «Ad oggi i problemi maggiori si sono riscontrati con le ciliegie per le quali si parla già di una perdita del 50% per la mancata allegagione, e con questo tempo pazzo non si sa cosa succederà quando sarà il momento del raccolto».

Ma questa scelta non è casuale è anche il frutto dell’apprezzamento per le liquidazioni fatte in presenza di danni causati dalle calamità atmosferiche: gelo, vento, grandine, scottature. Nel 2012 il danno liquidato è stato pari a 50 milioni di euro. «Un’altra cosa nella quale il Trentino è unico», ricorda Gaiardelli, «è il fatto che quest’anno ben 60 milioni di prodotti assicurati sono stati coperti da polizza multirischio, che, per la verità è l’unica finanziata dall’Unione europea all’80%, mentre assicurando due soli eventi calamitosi l’intervento statale non supera il 65%, lasciando a carico del produttore quasi il doppio, ossia il 35%. Con tre prodotti il 75%». «Con l’anno prossimo i soli due rischi non saranno affatto coperti», ricorda Berti, «perché al Ministero fanno un ragionamento molto semplice: non possiamo spendere dei soldi per le polizze e poi dover rincorrere le varie calamità da esse non coperte». Per questo viene incentivata la multirischio. Certo, un ruolo molto importante è giocato anche dai parametri di danno che vengono presi in considerazione, in quanto riconoscono il danno qualità e non solo quantità, elemento questo fondamentale per una realtà come quella trentina dove il prodotto principe assicurato sono le mele che perdono fortemente di valore anche per un piccolo difetto.

E le prospettive? «Noi siamo ottimisti sul costante supporto dell’Ue», dicono Gaiardelli e Berti, «perché la copertura del rischio d’impresa è un aspetto fondamentale della nuova Pac. Molto interessante l’estensione della copertura con la stessa filosofia di quella adottata per i magazzini frutta, è stata introdotta anche per le cantine sociali con una discreta adesione, grazie al supporto della Provincia», conclude Gaiardelli.













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