storie di agricoltori

A Tione la passione di Maurizio Ferraboschi per le api si trasforma in lavoro

Il 33enne ha aperto l’attività di apicoltore dopo aver lasciato l’impiego alla pescicoltura Leonardi. Il sogno nel cassetto? Ampliare l’azienda introducendo la produzione di piccoli frutti e di altre colture, rigorosamente per la vendita a km zero


Carlo Bridi


TIONE. Da un’attività nata per hobby può nascere una attività professionale. E’ questo quanto è successo al giovane tionese di adozione, Maurizio Ferraboschi, 33 anni, sposato con Chiara, medico pediatra che lavora al Santa Chiara, e che quando può - bambini e lavoro permettendo – lo aiuta con entusiasmo e capacità, come spiega Maurizio, che può contare anche sull’aiuto dei genitori, in particolare di papà Gabriele. La coppia ha due bellissimi bambini: Valerio di due anni e mezzo e Alice di un mese.

Maurizio ha fondato l’apicoltura “Sapori dell’alveare” che si trova a Tione; le sue api vengono spostate spesso in cerca delle migliori fioriture. La sua attività di apicoltore è fra quelle più esposte ai gravi problemi che stanno dando i cambiamenti climatici e l’impatto della chimica di sintesi sulla natura. A dimostrazione di ciò, a fronte dei 400 alveari che possedeva lo scorso anno, quest’anno sono solo 300.

 

“La primavera - afferma sconsolato Ferraboschi - non è stata per nulla favorevole al volo delle api, troppo freddo e di conseguenza le api non bottinano. Il risultato è che fino ad ora tutte le api devono ancora essere alimentate con costi non indifferenti e nessuna produzione di miele”. La sua è un’apicoltura “nomade”, di solito porta una parte degli alveari nel bresciano, ma quest’anno non è successo perché non si sono create le condizioni meteorologiche idonee: “Di solito le portavo in provincia di Brescia per la fioritura delle acacie ma quest’anno no”, afferma.

“Un altro problema - prosegue - è che anche per noi apicoltori, che vendiamo direttamente il miele sui mercati di Campagna Amica, il lockdown ha frenato notevolmente gli spostamenti e di conseguenza la domanda, quindi abbiamo avuto qualche problema a collocarlo nonostante l’ottima qualità. Ora, speriamo che tutto si possa riaprire e così potremo trovare il tradizionale sbocco ai nostri prodotti anche con l’arrivo dei turisti”.

Ma perché una scelta professionale cosi innovativa? “Ero partito con alcune arnie come hobby, quando avevo un lavoro da dipendente, poi è salita la passione in quanto l’apicoltura, e più in generale il mondo delle api, è un mondo affascinate”. Maurizio ha anche un sogno nel cassetto, quello di poter ampliare l’azienda introducendo anche i piccoli frutti oppure altre colture per la vendita a km zero.

In passato, prima di iniziare nel 2011 l’attività apistica, Maurizio è stato occupato per nove anni alla pescicoltura di Ugo Leonardi, recentemente scomparso, “un grande imprenditore e un grande signore”, afferma il giovane, che aveva la specializzazione di “avanotterista” ossia di colui che si occupa dell’allevamento degli avanotti. “A Leonardi devo essere molto grato perché mi veniva sempre incontro alle mie esigenze quando ho iniziato l’attività apistica. Un’attività che ora svolgo a titolo esclusivo e sono molto soddisfatto della scelta che rifarei, nonostante le molte difficoltà riscontrate”, racconta Ferraboschi.

Il 2019 è stato un anno pessimo per la produzione mentre nel 2020, causa pandemia, ci sono state difficoltà a collocare il prodotto per le limitazioni o per l’annullamento dei molti mercatini. “Ero in tutte le sagre e nelle feste di paese ma anche al mercatino di Rango, molto importante. Speriamo che quest’anno si riprenda la vita normale”, confida. E gli aiuti dell’ente pubblico ai titolari di partita Iva? “Meno che le briciole”, la risposta.

Fra le tipologie di miele più importanti certamente vanno annoverate innanzitutto quella di rododendro che si ottiene portando le api quando il rododendro è in fioritura in una malga a 1700 metri, sopra Tione.

Il suo rapporto con l’ambiente, vista anche l’attività che svolge, è di amore e attenzione anche perché la vita delle api è legata a filo doppio all’ambiente. “Avevo pensato anche al biologico - afferma - ma allo stato attuale non ne vale la pena. Poi dobbiamo essere molto seri visto che le api volano per diversi km per andare a procurarsi il polline ed è molto difficile dire che non sono finite su piante fiorite non coltivate con metodo biologico”.

Maurizio è impegnato anche nel Cda di Eco Fiera di Tione, ed in passato era un buon arrampicatore come sua moglie che ha conosciuta proprio in una scalata.













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