Non c’è che l’imbarazzo della scelta nello scorrere l’elenco delle situazioni di crisi e di guerra nel mondo, dalla Corea del nord al Medioriente. Nei prossimi giorni a Trento ci sarà la possibilità di approfondire un paio di questi scenari di instabilità o comunque di situazioni in cui la democrazia “vacilla”. Già domani, lunedì 11 dicembre, il Centro per la cooperazione internazionale/Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa organizza una serata sulla situazione turca. Alle 20,30 in vicolo San Marco interverranno Lorenzo Ferrari di Amnesty international, Chiara Maritato dell’università di Torino e Fazila Mat, giornalista di Obc. Al centro della discussione la deriva autoritaria in chiave islamista del Paese retto dal sultano Recep Tayyip Erdogan, in particolar modo dopo il tentato colpo di stato del 15 luglio scorso i cui contorni sono ancora avvolti nell’ambiguità. Tentato golge che ha portato all’arresto di centinaia e centinaia di dipendenti pubblici, militari, intellettuali, magistrati, giornalisti, molti dei quali ancora in galera e sottoposti a processo. Uno stato, quello turco, dove ormai ogni forma di dissenso è pressoché vietata. Di Palestina si discuterà invece giovedì 14 dicembre a palazzo Trentini (sala Aurora), in via Manci, alle 17,30. E’ di questi giorni la decisione del presidente Donald Trump di trasferire l’ambasciata americana da Tel Aviv a Gerusalemme, città snodo del conflitto tra palestinesi e israeliani il cui status giuridico è in discussione da decenni. E quell’area del Medioriente si è nuovamente infiammata. “Drammi storici, domande attuali. Palestina-Israele. Scenari di guerra, spiragli di pace”, pubblicato dall’associazione Pace per Gerusalemme e curato da Micaela Bertoldi, è il saggio che sarà presentato. Ne approfondiranno i contenuti alcuni degli autori che hanno dato il loro contributo alla pubblicazione, Massimiliano Pilati, presidente del Forum trentino per la pace e Bruno Dorigatti, presidente del consiglio provinciale. (pa.pi.)