Viale Piave, lottizzazione bloccata dalle osservazioni 

Primiero San Martino: in attesa delle decisioni del Tar, Brocchetto ha presentato i propri rilievi che fanno così slittare l’adozione del Piano da parte del Comune



PRIMIERO. Mentre per domani si attende l’udienza del Tar di Trento sul ricorso presentato dalla ditta Brocchetto contro la delibera del consiglio comunale di Primiero San Martino di Castrozza con la quale si regolarizzavano i posti macchina esistenti nei pressi del complesso edilizio di viale Piave, dove ha sede il punto vendita della Famiglia Cooperativa di Primiero, la stessa ditta Brocchetto ha presentato le proprie osservazioni al Piano di lottizzazione di viale Piave – Lotto A riguardante, appunto, il complesso edilizio e i suoi parcheggi.

Il Piano era stato depositato dal Comune di Primiero San Martino di Castrozza il 5 febbraio scorso e fino al 26 febbraio chiunque può presentare osservazioni. Naturalmente osservazioni sono state presentate, come detto, dalla ditta Brocchetto che è la più diretta interessata. C’è da dire che se nessuno avesse presentato osservazioni, la giunta comunale avrebbe potuto approvare il Piano e da quel momento la Famiglia Cooperativa, avrebbe potuto presentare la domanda di concessione edilizia in modo da regolarizzare la situazione dei parcheggi. Con la presentazione delle osservazioni, il tutto si sposta in avanti per i tempi tecnici dovuti alle procedure di esame delle osservazioni da parte del Comune, successive pubblicazioni, ecc…. Ma su tutto, è chiaro, che pende la “spada di Damoche” rappresentata dalla sentenza che prossimamente pronuncerà il Tar di Trento: se viene accolto il ricorso della ditta Brocchetto, viene mandato in aria il Piano di lottizzazione basato proprio sulla contrastata delibera del consiglio comunale che autorizzava i «parcheggi interrati pertinenziali all’interno delle fasce di rispetto delle strade esistenti di viale Piave e via delle Fonti a Transacqua, in base alla legge provinciale 14 giugno 2017».

Ma la ditta Brocchetto non ha perso tempo e, per ogni evenienza, ha presentato le osservazioni, molto tecniche e circostanziate. In sintesi in esse si sostiene che «le condizioni obbligatorie poste con chiarezza dai disposti di legge, prevedono che l’edificazione in fascia di rispetto, sia riservata esclusivamente ai parcheggi e che i parcheggi siano interrati. Relativamente al primo punto, si osserva che la semplice consultazione dell’elaborato di progetto permette facilmente di verificare, anche ai non addetti ai lavori, che oltre ai parcheggi, sono in realtà esistenti locali con altra destinazione, ovvero locali tecnici, rispetto ai quali non è ammessa alcuna deroga. Tale circostanza si verifica sia lungo l’asse di viale Piave che lungo l’asse di via delle Fonti. Relativamente al secondo punto, non vi sono strumenti per comprendere come il consiglio comunale abbia potuto valutare la deroga, non essendo la richiesta corredata da una sezione trasversale dell’immobile, ovvero da un elaborato grafico che permetta di verificare una condizione essenziale, ovvero che i parcheggi siano interrati. Anche in questo caso, sarebbe stato possibile verificare, con estrema facilità, che i parcheggi realizzati in fascia di rispetto stradale non sono interrati, ma chiaramente emergenti dalla linea naturale del terreno».

Poi le osservazioni si addentrano su tutta una serie di rilievi tecnici che solo esperti urbanisti ed ingegneri possono dare pareri più o meno definitivi. Di certo c’è che sembrano allontanarsi i tempi per la riapertura del punto vendita della Famiglia cooperativa.













Scuola & Ricerca

In primo piano