«Valdastico, uscita Trento sud» 

La proposta del Patt. Ugo Rossi ha illustrato a Borgo i motivi delle perplessità del partito autonomista sulle scelte della giunta Fugatti «La scelta di Rovereto sud non solo non risolverebbe i problemi del carico di attraversamento della Valsugana, ma peggiora la situazione»


Marika Caumo


Borgo. La Valdastico a Rovereto Sud è un danno per la Valsugana e non solo. Ne è convinto il Patt che ieri mattina a Borgo, in Comunità di valle, ha esposto la netta contrarietà alla proposta del presidente della Provincia Fugatti.

Le perplessità sul progetto

«Il nuovo tracciato proposto dalla giunta provinciale desta perplessità perché non risolve il problema del traffico che arriva dal Veneto. Chiediamo di tornare alla vecchia soluzione, con una breve uscita verso Caldonazzo per poi rientrare e uscire a Trento Sud, soluzione che va a risolvere annosi problemi», ha aperto Federico Ganarin, neocoordinatore Patt della Bassa Valsugana. Quindi l'intervento dell'ex presidente Ugo Rossi, che, norme, studi e carta geografica alla mano, ha illustrato le tappe che hanno portato la sua giunta nel 2016 a sottoscrivere l'accordo per il tracciato del «corridoio d'interconnessione infrastrutturale tra la Valle dell'Astico, la Valsugana e la Valle dell'Adige», con sbocco a Trento Sud.

Ipotesi Trento sud

Rossi ha ricordato che nel 2015 è stata formalizzata la volontà di trovare un’intesa che risolva i problemi del Veneto ma al tempo stesso del Trentino e della Valsugana, anche in virtù della nuova Pedemontana Veneta «impedendo un incremento del traffico in ingresso in Trentino sulla SS47 a Grigno e alleggerendo il traffico pesante nel tratto laghi-Trento. Con l'interporto che, per quanto riguarda il problema delle merci, può togliere il traffico su strada e creando posti di lavorio». Nel 2016 l'accordo sul tracciato, firmato da Gilmozzi e dall'assessore De Berti per la Regione Veneto.

Soluzione problematica

«Dossier che ad ottobre ho consegnato a Fugatti, che però ora ha dichiarato di preferire la soluzione con uscita a Rovereto Sud e allo stesso tempo di voler realizzare le 4 corsie su tutta la Valsugana. Un simile scenario non solo non risolve i problemi del carico di attraversamento, ma peggiora la situazione», ha aggiunto. Per il Patt lo sbocco a Rovereto non sarà attrattivo per il traffico, in particolare pesante, che dal Veneto, passando dal Trentino, va verso il Brennero. Ciò per la maggior distanza rispetto al percorso via Valsugana e per il costo del pedaggio autostradale. «Con le 4 corsie in Valsugana poi la preferenza verso questo percorso aumenterà e non sarà certo l'istituzione di una, peraltro fantomatica perché vietata, vignetta, a scoraggiarne l'utilizzo», ha proseguito Rossi. Per il Patt la Valsugana ne esce penalizzata in quanto non solo il traffico aumenterà esponenzialmente ma anche perché non è previsto nulla per togliere il traffico pesante dalla zona dei laghi (nel progetto con sbocco a Trento Sud era invece prevista la bretellina a Caldonazzo). Lo sbocco a Rovereto comporta un percorso più lungo per Trento Nord (72 km contro 48), aggravia il traffico sulla A22 e il pedaggio impedisce di fatto la chiusura della Valsugana al traffico pesante. «Perché questa soluzione? Cosa c'è sotto? E' stato detto che lo sbocco a Rovereto Sud può portare benefici allo sviluppo della Val Lagarina, quali? Fermatevi».















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