Teleriscaldamento e stufe grido d’allarme per i fumi 

Il consigliere provinciale dei 5 Stelle, Filippo Degasperi, interroga la giunta «Sul Primiero una cappa forse causata dalla centrale e dagli impianti di casa»



PRIMIERO. Il consigliere provinciale del Movimento 5 Stelle Filippo Degasperi ha presentato in Provincia un’interrogazione sulla qualità dell’aria nel fondo valle Primiero.

«Negli abitati di Imer e Mezzano si constata la persistenza di una cappa generata presumibilmente e prevalentemente dalle stufe a legna e dalle termo caldaie; è la conformazione orografica che favorisce il ristagno dell’aria e quindi degli inquinanti; infatti in presenza di particolari condizioni meteorologiche che si verificano soprattutto d'inverno, le poveri e gli inquinanti ristagnano nei bassi strati, creando una cappa di smog che avvolge i centri abitati. Anche in questi giorni, e in tutte le giornate di bel tempo, ci viene segnalato uno stato dell’aria che fa temere il superamento delle soglie previste dalla legge. La situazione si protrae da diverso tempo e salvo qualche sporadico intervento di rilevazione a Mezzano da parte d’Appa provinciale, null’altro è stato messo in campo per evitare o limitare questa pericolosa condizione. Scarsi risulterebbero anche i controlli sui camini “grandi inquinatori” i cui proprietari – aggiunge Degasperi - pare abbiamo l’insana abitudine di bruciare spesso rifiuti urbani anziché conferirli alla raccolta».

Poi fa rilevare che nei due paesi di Imer e Mezzano è stato attivato negli ultimi 2 anni il teleriscaldamento ma ad esso sono collegati soprattutto gli edifici di proprietà dei due Comuni e ben pochi altri utenti privati. «L’avvento del teleriscaldamento non pare quindi aver avuto alcuna ricaduta positiva sulla salubrità dell’aria nei centri abitati interessati».

Ecco quindi che Degasperi interroga la Provincia per conoscere «a quando risalgono le rilevazioni delle cosiddette “polveri sottili pm10” nei comuni di Imèr e Mezzano e quali sono stati gli esiti; se non si ritiene opportuno aggiornare tempestivamente le rilevazioni nei comuni citati; il numero di case private collegate al teleriscaldamento nei due comuni; se si prevedono iniziative per promuovere e incentivare gli utenti a collegarsi al teleriscaldamento; quanti controlli dei fumi e delle canne fumarie sono stati effettuati nell’ultimo anno nei due comuni e quanti ne saranno eseguiti entro il 30 marzo 2018; se non si ritiene opportuno installare delle centraline di rilevamento fisse come già avviene in altri centri della provincia; quali azioni intende avviare la Provincia per verificare il rispetto delle regole sulla corretta combustione e limitare fumi incombusti eccessivi».













Scuola & Ricerca

In primo piano